Si potrebbe definire il nuovo film di Pupi Avati, Gli amici del bar Margherita, come un personalissimo amarcord del regista di Regalo di Natale, ovvero un tuffo, non privo di elementi romanzati, nella sua infanzia.
Siamo nella Bologna degli anni Cinquanta, dove gruppo di amici di varie età ed estrazioni sociali hanno come punto di ritrovo, svago nonché di socializzazione il bar del loro quartiere.
Personaggi disparati (ma anche disperati) fanno parte di questa compagnia capeggiata da Al (Diego Abatantuono), leader indiscusso e uomo tanto elegante quanto misterioso, frequentatore assiduo del più rinomato night della zona e conoscitore delle più belle ragazze che ci lavorano, oltre che campione di biliardo.
E come non ricordare anche Manuelo (Luigi Lo Cascio), erotomane sempre sopra le righe e costantemente in cerca di donne quanto di nuove emozioni; Bep (Neri Marcorè), ragazzotto un poco ritardato che si fa aggirare dagli amici cadendo vittima di una tentacolare entraineuse (Laura Chiatti); Gian (Fabio De Luigi), un operaio aspirante cantante di Sanremo; e ancora Taddeo (“coso” per amici del bar), un diciassettenne che vive con la madre (Katia Ricciarelli) e con un anziano (Gianni Cavina), quest’ultimo circuito da un’improvvisata e procace maestra di pianoforte napoletana (Luisa Ranieri).
Essere considerati “qualcuno” all’interno del bar Margherita non è semplice. Prima di tutto esiste una scala gerarchica da rispettare; in secondo luogo occorre accettare delle ferree regole non scritte, che vanno da frequentare il bar senza mogli e parenti al divieto di recarsi in gita ai santuari in pullman “con il mangiare nelle sporte e la bottiglia dell’acqua e limone”.
Ne sa qualcosa il giovane Taddeo che per entrare nelle grazie di Al noleggia tutte le sere un’automobile e si presta senza remore da fargli da autista personale.
Se tutto il cast merita senza ombra di dubbio un plauso, un riconoscimento particolare è da attribuire a Luigi Lo Cascio, che per l’occasione abbandona i ruoli drammatici che lo hanno reso uno degli attori nostrani più importanti per indossare quelli di uno straordiario caratterista.
Pellicola corale e non priva di elementi autobiografici, Gli amici del bar Margherita è per Pupi Avati una fotografia a colori di un’Italia che non c’è più, dove la gioia di vivere, anche negli aspetti più crudeli e farseschi, ha lasciato il passo all’indifferenza e all’individualismo imperanti. Quindi si assiste a questo film con un occhio nostalgico se si ha avuto la fortuna di vivere quegli anni, oppure di curiosità se si fa parte delle generazioni moderne che non conoscono la collocazione della parola “bar” nella storia del costume italiano.
Regista poliedrico oltre che uno degli autori più produttivi del panorama cinematografico italiano (una quarantina di film all’attivo in quarant’anni di attività artistica), Pupi Avati è sinonimo sempre e comunque di qualità, anche in pellicole di intrattenimento e svago come quest’ultima. Si ride e ci si rilassa ma sempre in modo intelligente, evitando di scadere in gratuite volgarità e banali cliché spesso invece presenti nei film italiani contemporanei.
Titolo originale: Gli amici del bar Margherita
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Commedia
Durata: 90′
Regia: Pupi Avati
Sito ufficiale: www.gliamicidelbarmargherita.it
Cast: Diego Abatantuono, Luigi Lo Cascio, Laura Chiatti, Neri Marcoré, Luisa Ranieri, Fabio De Luigi, Katia Ricciarelli, Pierpaolo Zizzi, Claudio Botosso, Gianni Ippoliti, Cesare Cremonini, Gianni Cavina
Produzione: Duea Film, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 03 Aprile 2009 (cinema)