“Grandi Speranze” di Mike Newell

L'ennesimo adattamento del celebre romanzo di Charles Dickens

In occasione del bicentenario dalla nascita di Charles Dickens, una produzione guidata dalla BBC Films mette nelle mani di Mike Newell l’ennesimo adattamento del celebre romanzo Grandi Speranze. Questa nuovissima versione può contare su grandi mezzi che probabilmente quelle passate non possedevano e che si manifesta subito al primo impatto grazie all’ottima cooperazione tra regia e scenografia in grado di riportare perfettamente l’atmosfera cupa e fumosa dell’Inghilterra ottocentesca.

In qualche modo la scenografia, insieme alla fotografia, aiuta la regia a compiere un’impercettibile coesione tra due universi apparentemente inconciliabili: quello realista di un caposaldo della letteratura come Dickens con quello fantastico del fenomeno contemporaneo Harry Potter. Newell, non a caso regista del quarto capitolo della saga scritta dallaRowling, riesce a creare una continuità tra i due, insinuando nella mente dello spettatore il dubbio che il piccolo celeberrimo mago sia in qualche modo figlio delle novelle di Charles Dickens nelle quali il realismo non è mai totale, perchè l’intervento al limite del possibile di un personaggio cambia o determina l’intero racconto.

Esattamente ciò che avviene in Grandi Speranze, dove un misterioso benefattore garantisce al giovane protagonista Pep l’opportunità di entrare a far parte dell’alta borghesia londinese e di corteggiare la bella e glaciale Estella della quale è perdutamente innamorato fin da bambino e da povero. Certo, il finale devastante riporta alla realtà molto più di quanto non farà mai Harry Potter, ma quello che resta è un legame che Newell qui riesce a sottolineare grazie anche all’atmosfera riportata esemplarmente dal suo stile registico.

Il grande budget messo a disposizione per questo film ha permesso di ottenere un cast di valore che è probabilmente il vero punto di forza di quest’opera. In realtà i due nomi che spiccano sono quelli diHelena Bonham Carter e di Ralph Fiennes, che giustificano la loro celebrità con una prova di bravura non indifferente in cui lei si presenta in quel ruolo gotico e decadente che gli ritaglia spesso suo marito Tim Burton, mentre lui si destreggia nell’inquietante ruolo del benefattore misterioso arrivando a spingersi quasi al di fuori delle righe dickensiane.
All’opposto, i due giovani protagonisti, Jeremy Irvine, nel ruolo di Pep, e Holliday Grainger, nel ruolo di Estella, sembrano invece prestare al film soltanto il loro bell’aspetto piuttosto che dimostrare una buona capacità recitativa e in questo modo creano un solco incolmabile tra due generazioni di attori inglesi messe a confronto.

Di fronte all’ennesimo riadattamento di un classico della letteratura, dovrebbe essere proprio la recitazione, più della regia, a permettere a questo di restare nella memoria cinematografica spiccando tra tutti gli altri film tratti dallo stesso romanzo, ma la “grande speranza” che il film ripone nei due giovani protagonisti sembra venire invece tradita nel momento decisivo, rischiando di lasciare questo progetto nell’anonimato dell’ennesimo inutile, non-originale, recupero cinematografico a scopo commerciale.

Titolo originale: Great Expectations
Nazione: Regno Unito, U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 128′
Regia: Mike Newell
Cast: Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Jason Flemyng, Jeremy Irvine, Holliday Grainger, Ewen Bremner, Sally Hawkins, David Walliams, Sophie Rundle
Produzione: BBC Films, Lipsync Productions, Number 9 Films, Unison Films
Distribuzione: Videa CDE
Data di uscita: 06 Dicembre 2012