Riesce veramente difficile, guardando questa icona surreale del rap italiano, ripensare a quel Mikimix che ben nove anni fa faceva la sua comparsa sul palco del Festival di Sanremo con il suo superficiale brano “E la notte se ne va”, canzone leggera, pronta per “l’uso discografico” in un mondo musicale ottuso (forse) e che non riusciva a guardare dentro la testa di un giovane allo sbaraglio.
Oggi è tutta un’altra storia. Caparezza, dopo il grande successo del 2003 “Verità supposte”, che con “Fuori dal tunnel” ha imperversato, fino allo sfinimento, in tutte le radio, torna con un lavoro curato in tutti i sensi. Sensi dati alle parole, piene di significati dove lo scapigliato pugliese (Michele Salvemini da Molfetta, Bari) riesce a giocare crudelmente con il mondo che lo circonda, un mondo sociale, politico, culturale che rigurgita errori, strafalcioni e fatti “intolleranti”.
Se si scorre la track list di questo nuovo lavoro è facile avere un’idea dell’ironia, del sarcasmo, del pessimismo che il Capa ha del nostro mondo: “Torna Catalessi”, “Gli Insetti del Podere”, “Il Silenzio dei Colpevoli”, “Epocalisse”, “The Auditels Family”, e così via fino ad arrivare a “Habemus Capa”, titolo anche del cd.
Provocatorio e pungente non fa fatica a mettere in mostra la sua inventiva fuori dal comune. Il tutto inizia con il suo funerale (“Mors mea, Tacci tua”, “Annunciatemi al pubblico”): Caparezza si autocelebra in questo concept album creandosi un ‘disco postumo di un cantante ancora in vita’. Amalgama il rap, con sonorità hip hop, ricamando in alcuni arrangiamenti anche orchestre e bande di paese, che sottolineano fortemente la sua profondità che si cela dietro un’apparente leggerezza sonora. Caparezza ci racconta, poi, la storia di un leghista del Sud (Inno Verdano), di un giornalista che dice “che va tutto bene”, di insetti “politici” che se non li vedi “ti sono entrati nel sedere”.
Il primo singolo è “La mia parte intollerante”, che ospita Gennaro Cosmo Parlato, cantante pop e lirico visto spesso in Markette su La7. La conferma di questo artista è già dietro la porta.
Il testo de “La mia parte intollerante”
3° B di un I.T.C. Una classe di classici figli di. Ho dubbi amletici tipici dei 16: essere o non essere patetici. Eh si, ho gli occhiali spessi, vedessi.. amici che spesso mi chiamano Nessy,
indefessi mi pressano come uno stencil.. Bud Spencer e Terence Hill repressi, con grossi limiti
ma imbottiti di bicipiti da divi che invidi, vengono i brividi se per fare i fighi lasciano lividi.
Non vivo di pallone, non parlo di figone, non indosso vesti buone, quindi sono fuori da ogni discussione.
No, non mi conoscono ma tirano le loro nocche sul mio profilo da Cyrano,
se sei violento tutti qua dentro ti stimano, se sei mite di te ridono come di Totò,
però chi è mansueto come me sa che quando le palle si fanno cubiche,
come un kamikaze che si fa di sakè metto a fuoco intorno a me.
Rit:
Trovo molto interessante la mia parte intollerante che mi rende rivoltante tutta questa bella gente
Affianco al mio banco un hippoppettaro sniffa polvere da sparo, dice che un tipo è capace
per quanti buchi ha nel torace, lo capisco ma preferisco Karol a dischi di artisti muscolosi,
orgogliosi dei loro trascorsi malavitosi, vanitosi ripresi con pose da bellicosi mentre io sono fiacco
ed ho la mononucleosi, studio in una classe di rissosi eccitati dai globuli rossi manco fossero Bela Lugosi. Tieni presente che sono commosso cerebralmente da gesti eccessivamente affettuosi.
A 16 anni le opzioni sono 2 visto che o diventi pugile o diventi come me che sono debole,
che non ho regole, che ho roba demodè, che detesto il chiché dell’uomo che non deve chiedere mai,
dato che se non chiedi non sai, dato che adoro Wharol e Wilde, dato che se mi cerchi
mi troverai nel viavai di un gay pride, ma sappi che se mi provocherai sono guai,
Dottor Jackill diventa Mr Hide e ti ammazza stecchito col Raid.
Rit.
Cari professori miei, io vorrei che in giro ci fossero meno bulli del cazzo e più gay,
più dreadlock e meno monclair, più Stratocaster e meno DJ, chiama la strega di Blair
che ho un progetto in mente: rimanere sempre adolescente. Io sono molto calmo ma nella mente
ho un virus latente incline ad azioni violente. Si sente sempre più spesso che sono un pazzo depresso.
Meglio depressi che stronzi del tipo “Me ne fotto” , perché non dicono “Io mi interesso”?
che si inculino un cipresso, dunque, tanto il mio destino è stare solo con chiunque.
Alle bestie regalerò i miei sorrisi come Francesco d’Assisi e Pippi Calzelunghe
Rit.
TRACK LIST:
1. Mors mea tacci tua (intro)
2. Annunciatemi al pubblico
3. Torna catalessi
4. Gli insetti del podere
5. Dalla parte del toro
6. Ninna nanna di Mazzarò
7. Il silenzio dei colpevoli
8. Profilo psichico
9. La mia parte intollerante
10. Inno Verdano
11. Epocalisse
12. Tii-yan
13. The Auditels family
14. Ti giri
15. Titoli
16. Felici ma trimoni
17. Sssaasss
18. Sono troppo stitico
19. Habemus Capa
Siti Ufficiali:
www.caparezza.com
www.emimusic.it