HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL 2006

Sabato 17 giugno: i Metallica scuotono Imola

I Metallica, che nel 2003 erano tornati in Italia proprio in occasione dell’Heineken Jammin’ Festival, si ripresentano all’autodromo di Imola per l’ultima tappa del loro tour europeo. L’attesa per il quartetto americano è palpabile e non è scalfita dalla precedente proiezione del match mondiale Italia-USA.

Dopo venti minuti di buio e fermento, “The Ecstasy of Gold” e fotogrammi da “Il buono, il brutto, il cattivo” annunciano che ci siamo: i Metallica fanno la loro entrata nel mastodontico palco del festival, scatenando sulla non quantificabile folla la furia della storica “Creeping Death”. La scelta del brano di apertura è spesso significativa, e da questa si direbbe che James Hetfield e soci abbiano intenzioni bellicose. In realtà, i primi pezzi eseguiti, penalizzati anche da un sound bisognoso di aggiustamenti, lasciano un po’ l’amaro in bocca: nonostante “Fuel” e “Wherever I May Roam” siano anch’essi, a loro modo, dei classici del repertorio dei Metallica, la band non sembra essere esattamente in forma e a tantomeno a suo perfetto agio. Anche “New Song”, estratta dall’album di prossima uscita, è accolta in maniera piuttosto fredda nonostante la doppia cassa ad effetto di Lars Ulrich. Anche se la successiva “The Unforgiven”, introdotta dalla chitarra classica del frontman Hetfield, riesce a toccare i tasti giusti, la sensazione che precede la prima breve pausa è quella di un gruppo “storico” nel male oltre che nel bene.

A questo punto, i Metallica pescano letteralmente il jolly: la voce registrata di Hetfield e le scritte sugli schermi annunciano che, in occasione del ventesimo anniversario dell’album “Master Of Puppets”, autentica pietra miliare nella storia dell’heavy metal, i “four horsemen” omaggeranno il pubblico con l’esecuzione integrale dello stesso. Il pubblico è in delirio, e “Battery” restituisce una band assolutamente migliore di quella finora osservata “con rispettoso scetticismo”. Hetfield e il chitarrista Kirk Hammett sono decisi e veloci sulle corde, Rob Trujillo (bassista entrato nella formazione nel 2003) presente, Ulrich pesante e aggressivo. L’esecuzione dell’album è fedele e straordinaria: “Master Of Puppets”, “Disposable Heroes” e “Damage, Inc.” sono vissute dai presenti con continue urla e headbanging furiosi.

I livelli che la band raggiunge, nei suoi singoli componenti e nel muro sonoro complessivo, sono elevatissimi e si protrarranno anche nel resto del concerto, la cui durata (circa due ore e mezza) non è certo da chi si vuole risparmiare. Dopo “Master Of Puppets”, i Metallica regalano al suo pubblico una serie di classici del proprio repertorio, tra accendini (“Nothing Else Matters”) e esplosioni sul palco (“One”, con il suo celebre assolo eseguito alla perfezione da Hammett). La buonanotte, dopo vari bis, è affidata alla acclamata “Seek & Destroy”, estratta da “Kill’em All”, primo e datato (1983) album di una rock band che può a ragione fregiarsi del titolo di “leggendaria”, questa volta in esclusivo senso positivo.

Scaletta Metallica:

(The Ecstasy Of Gold)

Creeping Death

Fuel

Wherever I May Roam

New Song

The Unforgiven

“MASTER OF PUPPETS”

Battery

Master Of Puppets

The Thing That Should Not Be

Welcome Home (Sanitarium)

Disposable Heroes

Leper Messiah

Orion

Damage, Inc.

Sad But True

Nothing Else Matters

One

Enter Sandman

Last Caress

Seek & Destroy