Inizia così Hotel New Hampshire romanzo del 1981 di John Irving, pluripremiato scrittore del New England e sceneggiatore di successo (premio oscar per Le Regole della Casa del Sidro).
Il libro racconta le peripezie tragicomiche della famiglia Berry attraverso gli occhi di uno dei suoi componenti John, il terzo di cinque figli. Una famiglia eccentrica e sgangherata che vaga per il mondo alla ricerca del luogo perfetto per l’Hotel New Hampshire, un “luogo dove ognuno di noi può essere se stesso”. Il romanzo prende vita dalla forte caratterizzazione dei suoi bizzarri personaggi: il nonno Iowa Bob, allenatore di rugby con le sue teorie esistenziali; Suzie l’orsa e Sorrow il cane che galleggia; la mamma Mary e Win il capofamiglia sognatore; Frank il primogenito timido e passivo; Franny la capobranco, amore segreto di suo fratello John; i due più piccoli, Lilly ossessionata dalla sua voglia di crescere e Egg sordo dalla nascita.
Un mondo ai limiti della realtà intriso di una scanzonata pazzia che sembra un corrispettivo letterario di quell’immaginario cinematografico tanto caro a Tim Burton. Una saga familiare che si divide tra la provincia americana e la Vienna degli anni ’50 con una esplorazione vivace della natura e dei luoghi che caratterizzano la stessa infanzia dell’autore. Irving trascina il lettore all’interno dei territori reali e mentali in cui si muovo i protagonisti attraverso i rumori, gli odori e i sapori e riesce a trasfigurare la realtà superandone i limiti e scardinandone dal suo interno regole e maniere. Un viaggio spensierato e smaliziato in cui la realtà si trasfigura in un mondo fatto di orsi ammaestrati e travestiti, stupratori e stuprati, prostitute, radicali e bombe simpatiche.
La bellezza del romanzo sta proprio nella capacità che ha l’autore di creare questa realtà parallela che parte dall’esistente e diventa immediatamente altro da sé, in un gioco di ossessioni e superamento di limiti fisici e morali. Un gusto per l’esagerazione e per il colpo di scena che è forse l’unica pecca di un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Ma d’altronde, come direbbe Irving <
John Irving (Exeter, New Hampshire, 1942), ha scritto, Le regole della casa del sidro, Libertà per gli orsi, Il mio cinema, Vedova per un anno, Il mondo secondo Garp, Hotel New Hampshire da cui è stato tratto l’omonimo film con Jodie Foster e Rob Lowe (1984) e Preghiera per un amico.
J. Irving, Hotel New Hampshire, Bompiani, 2002.