“Happy Family” di Alessandro Genovesi

Con “Happy family”, spettacolo che subito dopo il debutto al Teatro dell’Elfo nel maggio del 2007, ha ottenuto un tale successo di pubblico e di critica da diventare subito un “cult” per il pubblico dei giovani milanesi, continua, nel Teatro Verdi di Pordenone, il percorso sull’esplorazione dell’uomo, in questo caso alle prese con nuove nevrosi, paure e insicurezze di ogni tipo.

Raccontato dalla felice e divertente penna del giovane Alessandro Genovesi, lo spettacolo, in scena venerdì13 e sabato 14 alle 20.45 e domenica alle 16, in esclusiva per il Nordest, vincitore del Premio speciale Riccione per il Teatro, è «una confessione camuffata, un diario mascherato, una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo».
Una commedia sorprendente, anche diretta ed interpretata dal giovane Alessandro Genovesi, attore miilanese cresciuto nella compagnia dell’Elfo, che è senza dubbio, per originalità, precisione e coerenza stilistica, un piccolo gioiello fuori dall’ordinario all’interno del nostro panorama teatrale. Dialoghi veloci come raffiche di vento, brevi monologhi e pungenti soliloqui si susseguono cinematograficamente con rara fluidità all’interno di una lucida architettura drammaturgica degna della più brillante tradizione della sophisticated comedy
Due famiglie incrociano i destini a causa dei figli quindicenni caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore, Ezio, al centro di questo microcosmo, nel quale i genitori possono essere saggi, ma anche più sballati dei figli, le madri nevrotiche e coraggiose, le nonne inevitabilmente svampite, le figlie bellissime e i cani cocciuti e innamorati. In poche parole, due famiglie di oggi, che sfuggono alle catalogazioni e alle etichette, in evoluzione continua, in equilibrio precario, vive, felici e confuse. Ezio ha trentuno anni, sostiene di non avere grossi problemi (ma soffre di mal di schiena e di crisi di panico), è ricco (perché ha ereditato dal padre il brevetto della pallina per lavatrice), è stato mollato dalla fidanzata: «Il momento era arrivato. L’incidente aveva rotto qualcosa e non parlo solo di alcune mie ossa… da quel momento in poi non ho mai più avuto voglia di stare da solo, di mangiare da solo, di vivere da solo».
“Happy Family” si presenta come una confessione camuffata, un diario mascherato, una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo. È un esorcismo scritto nella Milano d’estate. Quando non si muove una foglia e dal silenzio può uscir fuori quello che di solito sta muto. Tutti i desideri e tutte le paure. Di essere troppo, di non essere nessuno. Sorrisi, scontri e incontri esaltanti. Brutture e imperfezioni guardate con ironia. Difetti che diventano poesia. E così si scaccia per un po’ il terrore quotidiano di vivere a metà, di essere scontati. Di questa commedia si può dire tutto quello che di solito innervosisce: è lieve, è romantica, è banale. Le persone che la popolano sono normali. Ma questo è il suo bello. Che è tragicamente fuori posto.
“Sul palcoscenico nudo e dilatato su più piani, dove si può circolare in bici, inventarsi una pizzeria, giocare sull’ubiquità – scrive Franco Quadri su “La Repubblica” – ognuno si può coltivare il suo orto di sorprese, evasioni programmate e scoperte, senza ignorare i sentimenti e anche i cani si fidanzano. E il miracolo si avvera grazie al bellissimo cast di cui vanno ricordati l’inventiva di Massimiliano Speziani, la nonna con l’Alzheimer di Corinna Agustoni, la vena assorta di Gabriele Calindri, e il cane che pensa in francese di Jean-Christophe Potvin”.

Biglietti in prevendita nella biglietteria del Teatro di viale Martelli aperta dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 19, o attraverso il sito www.comunalegiuseppeverdi.it, o con Greenticket telefonando all’899-500055.
Tel. 0434 247624