A trentadue anni dall’ultima importante rassegna milanese, Francesco Hayez ritorna nella capitale meneghina con un’esposizione ancor più completa della precedente anzi, “la più completa e aggiornata esposizione monografica su Francesco Hayez” come viene definita nel comunicato stampa, ospitata, questa volta, nella sede delle Gallerie d’Italia in Piazza della Scala.
Il percorso espositivo curato, oggi come allora, da Francesco Mazzocca, si presenta in maniera cronologica, dalla formazione dell’artista tra Venezia e Roma fino alla sua affermazione proprio a Milano nell’ambito del Romanticismo.
La mostra presenta un’eccezionale sequenza di 120 opere, alcune esposte qui per la prima volta, che ricostruiscono in modo completo l’esperienza artistica di un autore caratterizzata da un costante rinnovamento e da uno straordinaria padronanza di stile e tecnica che hanno reso Hayez famoso a livello internazionale.
Occasione unica, questa, di poter ammirare opere che non erano mai state esposte fin dalla loro realizzazione dato l’ambito privato a cui sono state destinate o, come nel caso delle dieci lunette affrescate, di opere non visibili al pubblico da decenni. Queste ultime infatti facevano parte di un ciclo di affreschi dipinto da Hayez per decorare l’ufficio della Borsa di Venezia, che si trovava allora al pianterreno del Palazzo Ducale. L’insieme, che aveva suscitato l’ammirazione di Stendhal nel suo soggiorno a Venezia nel 1828, era costituito da quattordici lunette, di cui quattro sono andate perdute. Le restanti, distaccate e a lungo dimenticate nei depositi di Palazzo Ducale, sono state restaurate grazie a Intesa Sanpaolo e sono appunto visibili in mostra per la prima volta.
Protagonista assoluto dell’evento è, ovviamente, il celeberrimo dipinto del Bacio in questa occasione, più unica che rara, presentato accanto alle altre due varianti appartenenti a collezioni private.
Di notevole pregio ed effetto sono anche i quadri a carattere storico, che in questo percorso espositivo soffrono un po’ a causa degli spazi troppo ristretti e forse a causa di una disposizione non troppo accorta che non permette una buona fruizione di opere di così grandi dimensioni.
Resta comunque una mostra ricca ed esaustiva dove attraverso le opere si riflettono, come riportano le parole dello stesso Mazzocca “i mutamenti del clima culturale, storico e sociale di cui Hayez è stato un sensibile e versatile interprete e attraverso le quali è finito con l’essere affiancato a Manzoni e Verdi, coloro cioè che hanno saputo meglio esprimere con le loro opere l’identità nazionale.”
Hayez
Gallerie d’Italia, Piazza della Scala, Milano
Dal 7 novembre 2015 al 21 febbraio 2016