I MAD INSIDE PORTANO ALLO SCOPERTO LE NUOVE CANZONI

La band di Sottomarina dà un’ ulteriore prova del suo talento

Il quarto lavoro dei Mad Inside rivela le influenze portate dai cambi nella formazione, ma senza cambiare la sostanza della loro musica.

I Mad Inside non sono certo una band alle prime armi, si sono formati nel 1995, con la formazione composta da Adriano Pilotto alla batteria, Andrea Freguja alla voce e alla chitarra e Stefano Di Bella al basso. Influenzati dalla corrente post punk, anche se il loro suono era già più “pesante”, nel 2000 fanno uscire il loro primo demo “Anime di sabbia”. Con l’entrata di Andrea Siviero alla voce e chitarra nel 2002 registrano “L’infinito in me” dove i testi malinconici si amalgamano a un suono più rabbioso. Nel 2005 “Until One’s last Breath” regala sonorità più dure ma anche un maggior lavoro di produzione soprattutto sulle chitarre. Nell’aprile 2006 la parte canora viene affidata a Stefano Destro, mentre l’anno successivo vede l’uscita di Andrea Freguja dal gruppo. Con questa nuova formazione i Mad Inside hanno registrato il nuovo lavoro omonimo.
Si tratta di quattro brani (“Time”, “No Help”, “Blind”, “Return to Khutulu 2 – The Awake”) dalle sonorità potenti ed energiche, in cui a parti veloci e violente si alternano parti più liriche. Da notare l’interessante Intro alla prima canzone che, da solo, potrebbe costituire una traccia a se stante. Dopo la lunga e variegata (in senso ritmico) “Time”, appunto, le sonorità incisive di “No Help” sono trascinanti, “Blind” si apre con un suggestivo Intro per poi mostrare i muscoli, invece la traccia di chiusura è una cavalcata che riprende le variazioni ritmiche della Opening Track dando un’ idea ciclica del demo.
Le chitarre di Stefano Destro e Andrea Siviero cercano intrecci sonori appoggiandosi sul tappeto ritmico dato dal basso di Stefano Di Bella e dalla batteria di Adriano Pilotto. Le due voci si rincorrono sulla musica creando giochi di melodie. Il tutto dà una sensazione di completezza del lavoro e di solidità della band, che si avvale anche della partecipazione di Matteo Tonello alle tastiere. Il suono dei Mad Inside, dunque, si erge compatto ed efficace, anche se a tratti la registrazione penalizza le voci impastandole un po’ con il magma sonoro degli strumenti (come nell’Intro di “Blind”) e sacrificando qua e là la parte del basso e della chitarra ritmica.
Si tratta di un demo comunque che diventa attesa di un lavoro più completo, che possa dare la giusta luce alle canzoni dei Mad Inside e il giusto spazio alle loro idee musicali. Intanto è comunque possibile seguirli nelle loro esibizioni dal vivo.
Per informazioni: www.myspace.com/madinsidemetal.

www.myspace.com/madinsidemetal