Il sestetto di cantanti “a cappella” di Salerno si esibisce in una variegata panoramica del loro repertorio all’interno della rassegna “X-music” organizzata dagli Amici della musica di Mestre e dai Licei di Mestre e Venezia.
La musica che siamo abituati a sentire presenta delle costanti: una chitarra, una voce, una batteria, un basso ed altri strumenti. Sorprende quindi sentire pezzi noti alle orecchie interpretati da sei talentuosi cantanti senza alcuno dei suddetti strumenti. Le loro variopinte voci infatti, sopperiscono senza alcun rimpianto o lacuna a chitarre, percussioni o quant’altro, e al contrario la musica si fa più luminosa, ricca di armonie e coinvolgente, grazie anche alla buonissima presenza scenica degli interpreti. Tutti salernitani, i Neri per caso calcano le scene della musica italiana dal 1995 e, nonostante non abbiano avuto la notorietà meritata, hanno alle spalle un congruo numero di cd che contengono sia cover che pezzi inediti, come Le Ragazze.
All’Auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre, il 9 Febbraio i Neri per caso hanno dimostrato non solo il loro talento, ma anche un grandissimo carisma. La loro performance, inserita nella rassegna X-Music (organizzata dai Licei di Mestre), si è composta di brani celebri e di racconti e aneddoti della loro carriera; ma non hanno certo mancato di coinvolgere il pubblico, facendolo diventare per un pezzo un – seppur numeroso- gruppo a cappella.
Fin dal brano di apertura hanno dimostrato le loro capacità: Englishman in New York di Sting è una canzone ricchissima di sonorità differenti, di cui le sei voci hanno reso una versione incantevole.
La seconda canzone ha la peculiarità di “Contenere il cognome di quasi tutti i componenti”: Caravan of love dei The Housmartins. Dopo l’inizio internazionale, i Neri per caso tornano in Italia con una divertente Non m’annoio di Jovanotti, Viva la mamma di Edoardo Bennato, un’emozionante Via con me di Paolo Conte, e Donne di Zucchero e con il loro primo inedito Le Ragazze, ricevendo sempre calorosissimi applausi da un pubblico emozionato e divertito allo stesso tempo. Con Je so’ pazzo di Pino Daniele e ‘A città ‘e Pulecenella il gruppo omaggia l’amatissima Napoli, per poi cimentarsi nel Jazz con But not for me e T’s Wonderful di George Gershwin.
Dopo questa carrellata di pezzi così eterogenei, i Neri per Caso decidono che è arrivato il momento di mettere alla prova il pubblico: con Centro di gravità permanente di Franco Battiato e Give Peace a Chance di John Lennon lo fanno cantare, con La vida es un carnaval di Celia Cruz lo fa addirittura ballare, mostrando una allegra vena latino-americana; vena che viene fuori anche con Guantanamera, che vede gli stessi cantanti accennare qualche timido passo di ballo.
Dopo quasi due ore di concerto, i Neri per caso salutano il pubblico con Sentimento Pentimento, altro pezzo scritto da loro, per poi tornare fuori con un bis che presentano come un Madrigale, ma che si rivela fin dalla prima nota una canzoncina per l’apprendimento del canto.
I Neri per caso si dimostrano quindi in ogni situazione brillanti e alla mano, sempre armati di umorismo e simpatia – più di una volta è stata tirata in ballo la conformazione dell’Auditorium che li ha visti suonare con il pubblico a fianco e davanti solo il fonico, “il loro pubblico”- e questo contribuisce senza dubbio a rendere più piacevole una performance già interessante per le grandi capacità di tutti i componenti.
Foto courtesy Alessio Pizzicanella