Arto Paasilinna, 62 anni, un passato di tagliaboschi, giornalista e poeta è uno scrittore cult in Finlandia e sicuramente l’autore finlandese più conosciuto e amato anche all’estero.
I suoi libri fotografano la realtà con un occhio ironico e bizzarro, a tratti grottesco, sempre permeato di un pizzico di humour.
I veleni della dolce Linnea, scritto nel 1988 e pubblicato in Italia da Iperborea nel 2003, contrappone una candida vecchietta al proprio inetto e delinquente nipote e ai di lui amici, gente della stessa risma. La cricca dei tre ubriaconi tormenta la “amabile nonnina” prima depredandola della meritata pensione, poi cercando tout court di eliminarla per mettere le mani sull’eredità.
I tre manigoldi non hanno fatto però i conti con la “colonnella” così soprannominata in quanto ottuagenaria vedova non inconsolabile di un ufficiale dell’esercito. La dolce Linnea Ravanska, infatti, costretta a fuggire dalle grinfie dei tre, scoprirà una certa intraprendenza criminale. Armata di un cappellino a fiori, di un manicotto e di alcune mortali misture, la vispa vecchietta si ribella ai tre prevaricatori.
Nel dipanarsi della storia, a metà tra il noir e il romanzo umoristico, fanno capolino altri personaggi, comprimari di una quasi commedia dell’arte in cui i cattivi sono stolidi e nel cuore dei buoni alberga anche un pizzico di perfidia.
Paasilinna costruisce una storia in apparenza semplice in cui si susseguono tanti piccoli colpi di scena. Linnea, come gli anziani protagonisti di altri romanzi dello scrittore finlandese, sono visti sempre con una punta di tenerezza, che li rende simpatici e divertenti e, soprattutto, mai rassegnati allo scorrere degli anni.
Iperborea, 2003, Pagg. 208, Euro 11,50