IGORT “Pagine Nomadi” alla Triennale di Milano

In mostra a Milano

È decisamente una mostra dalle tinte forti quella allestita alla Triennale di Milano (9/5-10/6) in collaborazione con la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM e che porta il nome del suo stesso creatore, Igort.

Lui, nato a Cagliari, poco più di una cinquantina di anni fa, ha voluto mettere nero su bianco sottoforma di fumetto la sua illuminante e traumatica esperienza vissuta nel 2009 tra Ucraina, Siberia e Russia alla ricerca delle radici dell’Unione Sovietica, da cui sono poi venuti alla luce i cosiddetti Quaderni Ucraini e Russi ora visibili anche al grande pubblico dei musei.

Passando tra i disegni si avverte un brivido lungo la schiena, nonché un certo timore che episodi di violenza e povertà come quelli rappresentati siano lì, latenti anche nel nostro Paese oggigiorno così colpito dalla crisi.
Sopraffazione, abusi e soprusi brutali sono quanto Igort mette in scena per rappresentare il Regime russo. Uomini trattati peggio di bestie, dignità calpestata senza alcun pudore.

I ceceni, le vittime preferite. Gli oppositori alla nomenklatura, i secondi. Grande filo conduttore, le vicende di una donna coraggio, di una vera giornalista come Anna Politkovskaja, che tramite i suoi reportage pubblicati sul quotidiano locale Novaja Gazeta, condannava l’inciviltà dell’Esercito Russo difendendo i diritti dei deboli e delle minoranze.Emblema della fine di quanti osavano ribellarsi, la Politkovskaja, morirà nell’ascensore del suo modesto palazzo a Mosca, il giorno del compleanno del leader indiscusso Vladimir Putin (7 ottobre) nel 2006, uccisa da mani ancora ignote.

Insomma, una mostra che merita di essere vista e vissuta come un vero e proprio percorso, innanzitutto per la grande qualità del disegno, poi per le storie raccontante che fanno capire parecchie cose di un popolo che pare così lontano, ma pure così vicino a noi e di cui si conosce e viene fatto conoscere davvero poco.

Non catalogabile come una visita di intrattenimento, da pre-pizza con gli amici, ma certamente da spunto per una riflessione che non può non emergere una volta usciti.