Sabato 7 Marzo, nell’ambito del 40. Festival Internazione del Teatro, è andato in scena lo spettacolo interpretato da Francesco Siciliano e basato sull’adattamento del testo di Euripide curato dal padre Enzo Siciliano.
Gli avvenimenti raccontati nel testo di Euripide|Euripide, unico dramma satiresco arrivato fino a noi, sono famosissimi e riguardano l’incontro fra l’impavido Ulisse e il ciclope Polifemo.
Durante il ritorno dalla gloriosa guerra di Troia, Ulisse e i suoi compagni di viaggio sbarcano sulle rive sicule abitate dai ciclopi, spietati giganti monoculari che si nutrono di carne umana.
Giunto nell’austera dimora di Polifemo in cerca di cibo, il re di Itaca s’imbatte in Sileno, costretto a vivere al servizio del ciclope insieme ai Satiri. Mentre Ulisse cerca di convincere Sileno a barattare del vino con la carne delle pecore di Polifemo, il prepotente padrone torna nella sua grotta e scopre così l’illecito scambio.
Il ciclope, galvanizzato dall’idea di poter gustare un po’ di succulenta carne umana, si disinteressa delle proposte di Ulisse e comincia l’orrido pasto ingurgitando avidamente due marinai.
Nonostante sia accecato dalla rabbia a causa della morte dei suoi amici, l’invincibile condottiero non perde la lucidità e mette in atto un brillante piano per punire il perfido gigante: dopo averlo fatto ubriacare ed essersi presentato con il nome di “Nessuno”, Ulisse lo acceca mettendo fine all’agonia della sua ciurma e dei Satiri schiavizzati dal ciclope.
Ne Il Ciclope Francesco Siciliano è un factotum: oltre ad occuparsi della regia, interpreta tutti i personaggi accentuandone gli atteggiamenti con l’utilizzo di vari dialetti meridionali.
Polifemo si esprime con un’inflessione romanesca molto marcata e rude, che ben rappresenta la sua indole crudele; Sileno invece ha una spiccata cadenza sicula anche se, abbastanza inspiegabilmente, pronuncia alcune frasi con accento napoletano.
Il linguaggio più interessante e singolare è quello di Ulisse: essendo un viaggiatore che ha potuto vedere il mondo, l’eroe parla la lingua cosmopolita per eccellenza, l’inglese. Tuttavia, per farsi comprendere da Sileno, Ulisse si arrangia anche con un italiano caratterizzato da una cadenza anglofona, salvo poi sfoggiare una conoscenza perfetta anche dei vari dialetti e idiomi mediterranei, compresi il siculo, il romanesco e qualche parola di francese.
Fiero delle sue imprese e della fama che lo precede, Ulisse si presenta allora come “the famous tripper” e “the most important general”. La straordinarietà del personaggio non emerge attraverso l’evocazione delle sue celebri gesta ma in virtù dell’irraggiungibile padronanza delle lingue, che solo un infaticabile viaggiatore come Ulisse può possedere.
La convincente e vivace prova di Siciliano riesce a dare vita e caratterizzazione autonoma alla molteplicità di personaggi senza compromettere la comprensione degli eventi e generare confusione nello spettatore. La ragguardevole interpretazione è esaltata anche dalla prestazione del suo compagno di viaggio, il musicista Marco Colonna, efficace nel creare la giusta atmosfera con l’utilizzo di strumenti a fiato, in perfetta simbiosi con l’attore.
Il Ciclope [prima assoluta]
da Euripide
invenzione macaronica: Enzo Siciliano – regia: Francesco Siciliano – musica originale: Silvia Colasanti – musica dal vivo: Marco Colonna
con Francesco Sicilianoproduzione: Straight to video, La Biennale di Venezia