Torino 28. Festa Mobile – Figure nel Paesaggio
La storia della famiglia Agnelli dalla fondazione della Fiat ai giorni nostri: successi, tragedie e qualche ombra della più grande dinastia industriale italiana attraverso le voci di protagonisti indirettamente coinvolti. Purtroppo sono molti gli accenni e pochi gli approfondimenti.
Tre anni di lavorazione: tanto è durata la raccolta dei materiali per la realizzazione del film-documentario di Giovanni Piperno, presentato al 28° Torino Film Festival nella sezione fuori concorso Festa Mobile – Figure nel paesaggio, e vincitore del premio Selezione Cinema.doc.
L’idea da cui è partito il regista romano era di far raccontare oltre cento anni di storia della dinastia industriale più importante d’Italia dalla voce dei protagonisti. Di fronte però alla ritrosia della famiglia, Piperno ha deciso di fare comunque “un film sugli Agnelli, ma senza gli Agnelli”, reso possibile grazie alla collaborazione di Gelasio Gaetani Lovatelli, amico di Edoardo Agnelli, morto suicida nel 2000 e di altri amici e conoscenti, molti dei quali residenti all’estero. Racconti integrati da spezzoni dei film prodotti dalla Fiat, usati a guisa di “filmini familiari” a far da raccordo tra un racconto e l’altro.
Il film-documentario ripercorre la storia di una dinastia che ha fatto del senso del dovere, di regole scritte e non scritte e di un certo sabaudo understatement la propria cifra stilistica. Ma che non è mai stata tenera nei confronti di chi non era “allineato” ai doveri famigliari, come Giorgio, fratello di Gianni Agnelli, morto nel 1964 in una clinica svizzera, ed Edoardo, figlio primogenito dell’Avvocato. Storie personali complesse che si intrecciano alle vicende storiche, economiche e finanziarie dell’Italia e del mondo.
Tuttavia in questo film-documentario tutto è semplicemente accennato (le vicende più strettamente personali e quelle pubbliche legate alla storia della Fiat) ma nessun aspetto viene approfondito: alla fine tutto si riduce ad una serie di informazioni apparentemente svincolate che procedono su binari paralleli. Manca un approfondimento vero: le due vicende di Giorgio ed Edoardo Agnelli, tenuti ai margini e, nel caso di Giorgio, addirittura cancellati dalla memoria famigliare fino alla morte di Gianni Agnelli, avrebbero meritato da sole una maggiore e più puntuale attenzione.
Se è vero che raccontare una storia come questa – e senza la collaborazione in prima persona della famiglia che ne è protagonista – è stato sicuramente difficile e merita ammirazione per la costanza e la tenacia del voler portare a termine il progetto, quest’opera delude sotto il profilo docuemntaristico, e sembra soprattutto un mezzo per una personale riflessione dell’autore sui temi della “rimozione” e della non omologazione all’interno della famiglia.
IL PEZZO MANCANTE
regia: Giovanni Piperno
sceneggiatura: Giulio Cederna, Giovanni Piperno
interpreti: Elisabetta Pedrazzi (voce narrante), Gelasio Gaetani Lovatelli, Taki Theodoracopulos, Vendeline Von Bredow, Giulia Graglia, Nicola Lazzari, Marella Caracciolo Chia, Giovanni Sanjust Di Teulada, Klaus Von Bulow, Afdera Franchetti, Ira Von Fürstenberg, Marco Bava, Marco Bernardini, Pietro Perotti, Marta Vio, Daphne Vio Ninchi, Bert Hellinger, Giuseppe Lancia, Roberto Prinzio
produzione: Goodtime
distribuzione: Cinecittà Luce
Durata: 76 minuti
Uscita: 28° Torino Film Festival