“IL Y A LONGTEMPS QUE JE T’AIME (I’VE LOVED YOU SO LONG)” di Philippe Claudel

L'oblio dell'assenza

Concorso
Il Film racconta la storia di Juliette, che dopo aver trascorso quindici anni in carcere, torna a Nancy, a casa della sorella minore Lea.
Catapultata in una situazione pregnante di segreti e dolore, le due donne cercheranno la via per ricucire il loro legame.

Il noto scrittore francese Philippe Claudel porta sul grande schermo berlinese la sua opera prima Il Y A Longtemps Que Je T’aime.
Il film racconta la storia di una famiglia, di due sorelle, con una prospettiva incredibilmente attuale, moderna e allo stesso tempo consapevolmente delicata.
Viene raccontata una vita che è rimasta nascosta, un legame che si è strappato a causa delle circostanze o del caso.
Si analizza intensamente l’oblio della presenza/assenza, che si è ed è stata dimenticata in un carcere, e che dopo lunghi anni torna a riviversi e a rivivere la sua famiglia.
La protagonista viene accolta nella famiglia “allargata” e multietnica della sorella minore, che con tutte le difficoltà della situazione, saprà far rinascere con una forza ed un amore incommensurabile il loro legame.

Nella pellicola vengono trattati temi estremamente privati e intimi di una famiglia, e dei membri della stessa, con una visione assolutamente universale e contemporanea, ritratto umano e sociale che si estende ben oltre i confini delle mura domestiche.
Si parla di crimini, di carcere, di malattie, di adozione, di perdita e di eutanasia quanto di solitudine, abbandono e dolore esistenziale.
Elementi che sono propri degli uomini e sono parte costante del nostro mondo e del nostro quotidiano.
Nessun tema prevale sull’altro ma tutti vengono trattati con eguale sensibilità e rispetto, grazie a una regia solida e attenta alle sfumature di ogni personaggio e di ogni situazione.
Nulla pare essere stato lasciato al caso ma tutto è profondamente studiato e ricercato per conferire alla storia una dimensione, realistica quanto veritiera, attraverso la quale osservare l’esterno e cercare di conoscere e comprendere.

In conferenza stampa, il regista, molto misurato nei toni e nell’esposizione, ha parlato del film come una sorta di trasposizione cinematografica di una serie di esperienze e persone della sua stessa vita, con un’accezione autobiografica caratteristica di ogni protagonista e di ogni storia raccontata, facendo riferimento ad eventi privati che lo hanno segnato particolarmente.
La prova recitativa delle intensissime Zylberstein e della Scott Thomas, sapientemente dirette da Claudel, ha conferito ancora più pathos e forza espressiva all’opera, che è certamente una delle più apprezzate e applaudite dell’intero Concorso.
Colpisce e commuove infine la passione e il coinvolgimento della splendida Elsa, nel suo intervento in sala stampa.

Regia di Philippe Claudel
Con Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Laurent Grevil, Serge Hazanavicius
Genere Drammatico
Produzione Francia, 2007.
Durata 110 minuti circa.