“IMMORTALS 3D” DI TARSEM SINGH

Dalla mitologia secondo Singh

Dagli stessi produttori di 300, Gianni Nunnari e Mark Canton, arriva un altro film epico, diseducativo dal punto di vista della mitologia greca, con divinità ed eroi classici plasmati ad uso e consumo personale degli sceneggiatori, costruito intorno a una violenza ingiustificata, il tutto diretto da Tarsem Singh (The Cell, The Fall), incoronato come regista visionario.

Abbiamo malamente sopportato Troy e il suo Brad Pitt, il già citato 300, il confuso Scontro tra Titani; un’ammucchiata di sceneggiatori e registi in prima linea a sbizzarrirsi manipolando secoli di affascinante storia mitologica.
Qui Immortals in 3D fa un passo in avanti, ma nel baratro. Prima innovazione, e non stiamo parlando di effetti speciali, è che gli dei non sono immortali (non si capisce quindi il titolo) e si dilettano in frasi sentimentali del tipo “in tempo di pace i figli seppelliscono i padri, in tempo di guerra i padri seppelliscono i figli” – i creatori della serie animata Pollon sono più professionali e seri.

Zeus (Luke – Apollo Aramis – Evans) è un bel giovane dall’occhio lacrimevole, che usa catene al posto di fulmini, per difendere un suo protetto, Teseo (Henry Cavill).
Questi è un contadino, che a differenza della madre, non crede negli dei, non crede in nulla d’altra parte. Ma quando il brutale e sanguinario Re Iperione (Mickey Rourke) – metà strada tra la versione brutta di Thor e di The Wrestler – gli uccide la madre e saccheggia il suo villaggio, Teseo grida vendetta. Zeus non può che appoggiare il giovane, anche perché Iperione è alla ricerca del potente arco di Epiro.

Il possesso di quell’arma – sentite un po’ – nelle mani sbagliate – ma guardate un po’ – potrà mettere a repentaglio la stirpe umana e divina. Infatti, obiettivo di Iperione è trovare l’arco, liberare i Titani e radere al suolo l’Olimpo, magari conquistando un po’ di mondo nel frattempo. A impreziosire di inutilità le sequenze di violenza (degne della saga Final Destination) e i photoshoppati addominali, ecco messa in scena una bella veggente, Fedra (Freida Pinto), che come adocchia il gonnellino di Teseo inizia ad avere dei dubbi sul bisogno di mantenersi pura (un po’ come Briseide con Brad – Achille –Pitt).

Premesso che il 3D è una moda fastidiosa quanto gli UGG – ci sono e ce li dobbiamo tenere, alzando le mani rassegnati – usufruiamo anche di una banale retorica dall’antico proverbio “una rondine non fa primavera”, per far capire che la terza dimensione da lode come quella di Tin Tin è la rara eccezione.
Dopo un’ora e cinquanta minuti di 3D alquanto inutile, quanto stivali non impermeabili, l’effetto che deriva è quello di stanchezza. Immortals visto in 3D è un concentrato di luci prive di luminosità e immagini scure.

Immortals in 3D è un goffo intrattenimento scenico, con teste che schizzano via, combattimenti confusionari, allacci di personaggi che non stanno in piedi. La mancanza di idee, di originalità, non è la rovina solo di questo film. Già nella recente versione de I tre moschettieri abbiamo visto quello di cui una certa catergoria sceneggiatori (non) è capace. Scomodare Dumas o leggende mitologiche, scopiazzando e giocando a fare gli esteti con il digitale, non apporta nessun valore al cinema, che viene privato del suo respiro: l’emozione.

Titolo originale: Immortals
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Genere: Azione
Durata: 110′
Regia: Tarsem Singh
Sito ufficiale: www.immortalsmovie.com/…
Cast: Henry Cavill, Luke Evans, Mickey Rourke, John Hurt, Kellan Lutz, Freida Pinto, Stephen Dorff, Isabel Lucas, Joseph Morgan, Corey Sevier
Produzione: Relativity Media, Atmosphere Entertainment MM, DOW Film Productions, Hollywood Gang Productions, Virgin Produced
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 11 Novembre 2011 (cinema)