“LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)” DI DENIS VILLENEUVE

La morte dei sentimenti

Giornate degli Autori
Nawal Marwan è in prigione e siede per terra nella sua cella: il corpo martoriato da continue torture, gli occhi spalancati. Non dovrebbe sentire, ma ascolta le urla di dolore di un’altra prigioniera. Non dovrebbe parlare, ma continua a cantare.

Scontato il periodo di prigionia Nawal desidera una vita serena e si trasferisce in Canada con il figlio Simon e la figlia Jeanne. Nawal sperimenta per poco i gesti quotidiani di un’esistenza felice che non ha mai conosciuto e muore lasciando ai due figli quattro lettere. Due di queste sono dirette a loro: dovranno aprirle dopo aver recapitato le rimanenti due al padre e al fratello, che Simon e Jeanne non hanno mai conosciuto. Jeanne si mette in viaggio per il Medio Oriente con l’obbiettivo di trovare i due familiari e scopre una verità di dolore e violenza, quella catena d’odio che ha consumato l’animo della madre.

Incendies è un film che non lascia tregua: colpisce lo spettatore dalla prima all’ultima inquadratura e lo costringe all’analisi di una vicenda crudele. È una pellicola necessaria poiché testimonia in modo tragico ed esplicito l’insensatezza della guerra e il dramma di una donna segnata dalle ingiustizie più terribili. Denis Villeneuve è un regista coraggioso, in grado di mettere in scena la sequenza più cruda e di ricordarci che quella davanti a noi non è pura fiction. Il messaggio socio-politico del film è diretto: Nawal vive sulla propria pelle il conflitto arabo-israeliano e la gravità del singolo scontro rimanda a una dimensione universale che ingloba tutte le tragiche conseguenze delle guerre contemporanee. Nawal da giovane viene cacciata di casa per aver ascoltato i propri sentimenti, trasferitasi dallo zio vuole impegnarsi attivamente per costruire e costruirsi un futuro di pace. Eppure viene costretta dalla guerra a mettersi ancora in viaggio. Nawal cerca ostinatamente ciò che sarebbe dovuto a chiunque, segue l’amore che la lega ai propri figli, ma avanza da sola in una realtà negativa dove l’umanità viene dimenticata, sepolta sotto le macerie di villaggi distrutti.

Villeneuve traspone sul grande schermo la pièce teatrale Incendies di Wajdi Mouawad e sviluppa con un magistrale utilizzo del montaggio parallelo una trama complessa. Il plot alterna la vicenda di Jeanne (hic et nunc narrativo)e la storia di Nawal (flashback). La figlia percorre lo stesso tragitto della madre e durante la sua ricerca condivide i dolori vissuti da Nawal anni prima.

Incendies è dunque un’opera scomoda ma urgente. Un film da vedere che costringe ad «aprire gli occhi».

Titolo originale: Incendies – Scorched
Nazione: Canada, Francia
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 130′
Regia: Denis Villeneuve

Cast: Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Rémy Girard
Produzione: micro_scope

Data di uscita: Venezia 2010