INCONTRO CON IL CAST DI “BORIS – IL FILM”

"Dopo la Tv c'è il cinema, dopo il cinema la radio, e poi la morte"

“Boris” è una serie televisiva. Tre stagioni geniali, spregiudicate, feroci, sarcastiche, divertenti andate in onda su Sky. Le tre serie hanno raccontato, senza peli sulla lingua, il mondo che gravita attorno alla fiction, prendendo di mira registi, attori, sceneggiatori, produttori, direttori di rete e direttori della fotografia e tutto il microcosmo costituito dalla Troupe.
Con lo stesso cast della serie e gli stessi autori: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo che firmano anche la regia, “Boris” arriva sul grande schermo.

Ma attenzione! Se non avete mai visto una puntata di Boris: questo film è anche per voi.

Abbiamo incontrato parte del cast a Milano, i registi: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo, gli interpreti: Francesco – Renè Ferretti – Pannofino, Caterina – Arianna – Guzzanti, Pietro – Stanis La Rochelle – Sermonti, Paolo – Biascica – Calabresi, Carolina – Corinna – Crescentini, Ninni – Duccio – Bruschetta.

Finalmente dopo anni di fiction spazzatura, il maestro Renè Ferretti dirigerà un film d’autore, per il grande schermo. L’opera scelta è La Casta. Si, si, proprio il best seller di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.

Come è nata l’idea di fare la trasposizione de La Casta?

“Ci divertiva molto, perché il film de la Casta è veramente un bluff. Nel senso, aspetta, che suona molto bene dire “faccio il film La Casta”. In realtà sono tutti numeri, dati, quindi era una specie di trappola. E ci piaceva vedere ancora una volta cadere il nostro Ferretti in una trappola.
E poi suona bene, sa di film impegnato, di film colto, di film denuncia, una tipologia di film che corrispondeva al sogno di Renè.”

Il passaggio dalla tv al cinema vi spaventava? Anche perché come cantano Elio e le Storie Tese dopo la tv, c’è il cinema, dopo il cinema la radio e poi la morte

“E’ stato molto complicato trasportare tutti questi personaggi dalla serie al cinema, sintetizzarli in un’ora e mezza. Se avessimo avuto un po’ più di esperienza forse avremmo subito immaginato di dover fare un film più lungo. Alla fine siamo molto orgogliosi perché ci sembra di aver rispettato, salvato, tutelato lo spirito e il cuore della serie.”

Questo film è anche un po’ un microcosmo. Questi cialtroni diventato la metafora del Paese…

“Questo è viaggio attraverso il nostro presente. Quella del cinema è una scusa, per raccontare un pezzo di Italia di oggi… E’ un film comico, che fa ridere, ma che racconta anche qualcosa di spaventoso. Un qualcosa che speriamo cambi. La serie nasceva dall’esigenza di raccontare qualcosa. Stessa esigenza che abbiamo sentito per raccontare questo film. La serie parlava di come il paese racconta sé stesso attraverso la televisione, specchio del Paese. Parlando di cinema, abbiamo raccontato come il paese si approccia alle cose belle e complesse.”

Pensate che sia un film anche per chi sia a digiuno dalla serie?

“Assolutamente sì. Anzi pensiamo sia una porta d’ingresso per la serie. Abbiamo cercato di raccontare una storia per tutti. Il film è un invito a vedere la serie.”

Ci sarà una quarta serie?

“No…”

… mentre proviamo a riprenderci dalla delusione, a colmare il silenzio intervengono due attori:

“Devo dire una cosa – ci dice Paolo, Biascica, Calabresi – Noi, tutti, dovremmo ringraziare questi registi e sceneggiatori per aver avuto la fortuna di entrare in questi personaggi, in una storia così bella, con battute così attaccate alla realtà anche quando sono surreali. E dovremmo essere grati a loro. Ma in realtà io poi li maledico. Si, perché dopo Boris è difficile tornare a fare il proprio lavoro e recitare battute del tipo “non preoccuparti Gerardo, lei tornerà da te!!!”

“Questa è una commedia amara, è un grido di dolore – aggiunge subito il Maestro Francesco, Renè, Pannofino – perché qui in Italia ci stiamo rassegnando al brutto, alle bugie, alla gente che ti dice cose finte. Ogni commedia nasconde una nota di malinconia. Questa nostra commedia può dare anche un risveglio.”

I personaggi sono strepitosi, qui al cinema, come lo erano nella fiction. Quanto i registi hanno lasciato spazio agli attori per improvvisare?

Pannofino: “Nessuno spazio!!!”

I registi: “Non è vero! È che crediamo molto nella scrittura. Siamo molto meticolosi. E poi senza questi attori non esisterebbe Boris. Quindi il loro contributo è straordinario. Poi la libertà di scrittura che abbiamo avuto dai tempi della serie, e confermata incredibilmente per il cinema, è stata straordinaria. È molto raro poter parlare di tutto in modo così libero. Speriamo di continuare a poter lavorare così. Ogni attore apporta un valore aggiunto, dà un contributo essenziale.”

Avete mai dato fastidio a qualcuno? O è mai capitato che qualcuno si sia offeso?

In coro: “Non lo sappiamo … ancora”

Ninni, Duccio, Bruschetta: “Quando non ci vedrai più lavorare saprai chi si è offeso. Perché ci sono alcuni che non si vogliono riconoscere. Ma ci sono alcuni che si riconoscono e che ci marciano sopra, ci ridono sopra. E sono i più accaniti fan.”.

Paolo, Biascica, Calabresi: “ Mi è successo un episodio bellissimo, su un altro set. Il capo elettricista di quel set è venuto da me e mi ha ringraziato, ma non per aver interpretato Biascica. Mi ha ringraziato per aver perorato la causa degli straordinari (episodio di Boris, ndr).”

Carolina Crescetini, lei è Corinna… “la cagna maledetta”, come si impara a recitare “alla Corinna”?

“Beh, basta fare un po’ di zapping a volte. E poi va beh, il problema non è recitare male, ma è il pensiero malato di Corinna. Il problema non è recitare male, dicevo, anche se puoi copiare determinate cose che vedi, anche se Corinna ha cambiato recitazione, non “sfiata” più, non ha più l’impostazione da soap. Però, come si fa… si gioca, si prende in giro, ci si prende in giro.”

Ripensando agli inizi, avreste mai immaginato tutto questo successo?

Carolina Crescentini: “Guarda, noi nel 2005, abbiamo girato in un giorno e mezzo una puntata pilota. Ci divertimmo talmente tanto, che secondo me lo sapevamo in fondo che sarebbe stato apprezzato tanto.”