INTERVISTA A FAUSTO BRIZZI

Fausto Brizzi ci racconta "Maschi contro femmine"

Fausto Brizzi torna al cinema con Maschi contro femmine. In una piovosa giornata milanese abbiamo incontrato il regista, per chiedergli di parlarci del suo ultimo lavoro. E non c’è che dire: durante la conferenza stampa, Brizzi ha riacquistato, o tirato fuori, quella verve brillante e quella disinvoltura fresca che hanno contraddistinto i suoi film precedenti come Notte prima degli esami e EX, ma che mancano tristemente in questa sua nuova opera.
Maschi contro femmine fa parte di un progetto, che vede in uscita per il prossimo San Valentino Femmine contro maschi.

In questo film quanto prevale il romanticismo e quanto il cinismo?

“Come in tutti i miei film, sono presenti entrambi. Accade anche in EX, l?inizio è molto cinico e poi, man mano, subentra il romanticismo, ma con delle contraddizioni, perché, come dice una famosa canzone: “gli uomini non cambiano”. In EX il titolo era una provocazione, in effetti il film parlava d?amore.”

Non crede di essere stato troppo buonista con gli uomini, in questo suo film?

“Ma no, gli ultimi cinque secondi di film sono sufficientemente feroci. Quando la bella favola di uno degli episodi viene smentita, intendo proprio che gli uomini non cambiano. Come per dire “care femmine avevate pensato di aver trovato l’uomo ideale, ma gli uomini non cambiano. I difetti che ha fatto finta di non aver avere – per portavi a letto – li avrà sempre. Nella stesura della sceneggiatura abbiamo caratterizzato tutti gli elementi negativi dei maschi visti con gli occhi delle femmine. Declinazioni negative che spesso sono anche divertenti.”

Nell’episodio di cui lei parla, che è quello che vede come protagonisti De Luigi, Lucia Ocone e Giorgia Wurth, la fine tuttavia è troppo fiabesca…

“Non credo. Il combattimento c’è stato, dopo di chè c’è una resa, ma in una scena dice che si vuole trasferire. E poi credo che trattandosi di una donna gliela farà scontare per tutta la vita.”

Perché la citazione iniziale, tratta dal film di Troisi Speravo fosse amore invece era un calesse?

È un omaggio che ho fatto a Troisi, il suo è un cinema che amo. Il film si ricongiunge a tondo su quella frase lì: “Gli uomini e le donne sono le persone meno adatte a sposarsi tra di loro”. Ho voluto introducesse il film perché ne enuncia il tema: l?incompatibilità di fondo tra i due sessi è reale. Gli uomini tentano di applicare alle donne un modo di ragionamento diverso dal loro, senza riuscirci, perché c?è incompatibilità di pensiero. Gli uomini pensano che le donne siano esseri inferiori, e le donne altrettanto degli uomini. È impossibile far ragionare una donna come un uomo, e viceversa.”

Come è nato questo film?

“Il film è stato scritto da tre uomini e una donna, e in nove mesi di scrittura sono nate non poche discussioni sulle storie raccontate, che rivelano quanto siano realmente diversi i punti di vista femminili e quelli maschili.”

Quindi nel film successivo Femmine contro maschi sarà il punto di vista delle donne a prevalere. Calibrando i due film, ci può dire fin da ora chi vince?

“Alla fine dei due film c’è un pareggio. In questo film vincono le donne, in Maschi contro femmine, perché suscitano più simpatia. Nel secondo film c’è una rivincita, perché i difetti delle donne sono più evidenti. Ma alla fine c’è un pareggio.”

In quale personaggio si è più identificato?

“Ahimè mi identifico molto nel personaggio che è stato di Paolo Ruffini. Nel senso che Paolo in questo film è il punto di unione di varie trame. Vive con Nicolas ed è quello che non vuole crescere, che si occupa di mille attività, ma nessuna di questa è la realizzazione piena di sé stesso, fa un sacco di cose. In questo personaggio mi ritrovo molto.

Qual è la sua personale visione delle femmine?

“È un universo che mi affascina molto ma che, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a comprendere. È un po’ come il mio rapporto con l’inglese, lo studio ininterrottamente da 40 anni: ha una struttura linguistica alla quale non mi abituerò mai!”

I suoi futuri progetti?

“Ho nuovi progetti in ballo, che non mi vedono coinvolto come regista, ma sotto altre forme. Uscirà la serie Notte prima degli esami per la televisione. Uscirà l’esordio di un mio storico sceneggiatore Massimiliano Bruno, Nessuno mi può giudicare.”