“IO NON HO PAURA” di Niccolò Ammaniti

Un libro per ritornare al mondo puro dell’infanzia

Forse molti avranno visto il bel film di Gabriele Salvatores tratto dal libro: “Io non ho paura” del giovane scrittore Niccolò Ammaniti, di cui riproduce fedelmente trama e ambientazione. La vicenda si svolge in un minuscolo paesino dell’Italia meridionale: Acqua Traverse, in un’estate calda e assolata, dove un ragazzino, è costretto drammaticamente a superare le proprie paure infantili, poiché la realtà con la quale si verrà a scontrare sarà enormemente più dura della fantasia.

Nonostante il film sia perfettamente riuscito, e non tralasci alcun aspetto del racconto, il libro mantiene il suo fascino originale e merita di essere letto. E’ scritto con uno stile chiaro, stringato, volutamente semplice, poiché l’avventura vissuta è raccontata in prima persona dal protagonista, che è un ragazzino. Il ritmo narrativo è incalzante e la storia si snoda in maniera così avventurosa da assomigliare ad un racconto giallo. E’ quindi un libro coinvolgente, da leggere “tutto d’un fiato”.

Ma i meriti non finiscono qui. E’ un libro che sta dalla parte dei bambini. E’ raro trovare persone adulte che ricordino così bene la loro parte infantile e autori che abbiano l’intelligenza e la sensibilità per volerne parlare. Niccolò Ammaniti invece, con uno stile estremamente diretto ed efficace, ci ha dimostrato di sapere indagare l’animo umano e ed è riuscito nell’intento di volerci riportare indietro nel tempo e restituire quella parte infantile di noi, e che pochi grandi scrittori, come Mark Twain o Carlo Collodi, hanno indagato.

“Io non ho paura” è inoltre un libro che migliora chi lo legge, perché la storia raccontata è una storia di speranza. In mezzo a tante notizie drammatiche e a fatti di cronaca nera, che i mass media quotidianamente ci propinano, Niccolò Ammanniti ci racconta una storia dove la semplicità del cuore, i sentimenti più puri, i valori più profondi della nostra coscienza, in cui tutti ci riconosciamo e che sono stati veicolati attraverso l’animo spontaneo di un bambino, sono quelli che vincono. Sono i valori dell’amicizia e della solidarietà, anche a costo del sacrificio, al di là di ogni barriera sociale.

Il libro inoltre, come sempre il mezzo scritto, lascia spazio alla fantasia e quindi: personaggi, ambienti, situazioni, diventano nostri perché nati dalla parola. A Salvatores comunque, va il merito di aver scelto questa storia, per un film di tutto rispetto, ma ad Ammaniti resta sempre vantaggio indiscusso di averla inventata e scritta con estrema sensibilità.

Niccolò Ammaniti, “Io non ho paura”, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2001