Kendell Geers ha voluto che la sua mostra organizzata al Mart di Rovereto ( dal 23 ottobre al 17 gennaio) prendesse il nome di “ Irrespektiv” perché fosse chiaro fin dal titolo la connotazione ironica, irridente, provocatoria e stimolante a un tempo delle opere esposte.
Niente di strano da parte di un artista balzato alla notorietà nel corso della Biennale di Venezia del 1993 quando pensò bene di rendere funzionale l’opera di Duchamps Fountain urinandovi dentro. Non era una provocazione ma un suo originale biglietto da visita con cui voleva richiamare su di sé, ma soprattutto sulla sua opera, l’attenzione generale.
Era infatti consapevole della funzione essenziale dei mass media veri artefici della fortuna e dell’oblio degli artisti. Non quindi esibizionismo narcisistico ma urgenza che si prestasse attenzione ai suoi proclami, alle sue denunce affidate agli oggetti presentati sotto forma di installazioni e sviscerati, reinventati, trasformati rivestendoli di orpelli, nastri multicolore, maschere, suoni, risate per gridare forte la violenza , la violenza silenziosa che si consuma fra le mura domestiche , e la violenza nelle sue forme più dirompenti e devastanti. Afrikaner di pelle bianca, artista cantore di avariati talenti di questi suoi simili, paria della società sfruttati, aggrediti, offesi dai ricchi dominatori inglesi.
Abbandonato a nove anni dalla madre, stanca di subire le violenze del padre, fugge a sua volta da casa a quindici anni. Il mondo che lo aspetta è segnato da scontri razziali,stragi, violenze, tragedie che i mass media banalizzano ricreandoli secondo convenienza. Saranno questi due filoni, della violenza e delle deformazioni dei mezzi di informazione , ad ispirare i suoi lavori. La sua esuberante urgenza di esprimersi lo porta ad una sinergia fra fotografia, musica, suoni incorporati in installazioni che mai lasciano indifferenti chi le guarda. Lontano anni luce dai teschi impreziositi di diamanti di Damien Hirst, Kendelle scarnifica i volti, li svuota li manipola,ricomponendoli dopo averne alterate le fisionomie con segni cabalistici, messaggi per urlare la sua ansia da anarchico sovversivo che pare riversare nella destrutturazione e ricomposizione di visi e oggetti la sua impotenza a trasformare il mondo, a restituirgli umanità. Irrispektiv si impone per la durezza delle immagini, per i suoi labirinti di filo spinato e vetri rotti, per le croci fatte di manganelli, per la rappresentazione di un potere banale nella sua ferocia.
Voce autentica di un artista estremo, Kendell spera di incidere con la sua arte provocatoria sui destini del mondo, novello David ben consapevole che non si ripeterà il miracolo di un Golia abbattuto.
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