Venezia 71. Concorso
Mario Martone torna in concorso a Venzia con un progetto più ambizioso di Noi credevamo: raccontare Leopardi.
Da bambino prodigio a poeta tormentato, dalla costituzione fragile, ma dal pensiero vulcanico, il conte Giacomo Leopardi è interpretato da Elio Germano con quella generosità che solo i grandi attori sanno elargire.
Il Leopardi secondo Martone vede il contino Giacomo crescere con i due fratelli nella tenuta di Recanati; il padre, Montaldo, con abnegazione e rigore, educa e istruisce i tre figli nella sua prestigiosa Biblioteca. Già nella prima adolescenza, Giacomo mostra di avere un carattere introverso e una salute precaria.
_ Abile nelle traduzioni dal greco e dall’ebraico, riflessivo e al tempo stesso ribelle, anticonformista a modo suo, Giacomo, contro il parere dei genitori, decide di lasciare Recanati e osservare il mondo da vicino, non più da un piccolo squarcio di mondo, da dove contemplava filare una graziosa fanciulla.
Dieci anni dopo la morte della dolce ragazza, che guardava dalla finestra, Giacomo è ormai evaso dalla prigione di Recanati e condivide una stanzetta con l’amico fraterno Antonio Ranieri, napoletano rivoluzionario in fuga. Ranieri, come già in passato Pietro Giordani, si lega a Giacomo per la potenza immortale del suo genio brillante, assistendolo e aiutandolo dove il fisico lo abbandona.
_ Nei circoli intellettuali e nei salotti dalle infinite stanze, tra amori infelici e poi tra un gelato e l’altro, tra critici che pensano che nel 900 di lui non resterà nulla, lo spirito di Giacomo, che deve chiedere un necessario aiuto economico al padre, davanti a un mondo da lui considerato come il peggiore, scandaglia la profondità delle ipocrisie del suo tempo, coltivando una laicità netta.
Martone ha realizzato un progetto in gestazione da molti anni “abbiamo scritto la sceneggiatura attingendo agli scritti di Leopardi e all’insieme del suo epistolario”.
_ Tuttavia il regista, troppo assorto nel suo percorso, si lascia scappare opportunità che avrebbero potuto dare un’aria più stimolante al film, renderlo meno scolastico e più struggente.
Il regista si è fatto interprete didascalico, o anche gran cerimoniere, della vita di Leopardi attraverso una lunga, forse troppo, messa in scena. Meno “italiano – nel senso di distribuzione – di Noi Credevamo, Il Giovane Favoloso è un’antologia biografica e medica su Leopardi, scritta da Martone e interpretata da Germano, che non riesce totalmente ad appassionare e immergere, non seduce lo spettatore nel clima dell’800 da Recanati a Firenze a Napoli.
_ Ci aspettavamo più poesia e meno enciclopedia medica.
Titolo originale: Il giovane favoloso
Nazione: Italia
Anno: 2014
Genere: Biografico, Storico
Durata: 137′
Regia: Mario Martone
Cast: Anna Mouglalis, Isabella Ragonese, Elio Germano, Michele Riondino, Iaia Forte, Massimo Popolizio, Federica De Cola, Edoardo Natoli, Paolo Graziosi, Valerio Binasco, Sandro Lombardi, Raffaella Giordano
Produzione: Palomar, Rai Cinema, Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Venezia 2014 – In Concorso
16 Ottobre 2014 (cinema)