L’instancabile andirivieni della estrosa regia di Morassi compensa in maniera ottimale la staticità del tradizionale allestimento scenico de “Il barbiere di siviglia” in cartellone al Teatro la Fenice per il Carnevale
Fino a che punto possono essere spinte le intenzioni umane dall’impulsività del cuore? Un avvincente esempio si è riscontrato nel concitato fermento inscenato giovedì 20 febbraio al Teatro la Fenice di Venezia. Tutto è consentito agli occhi del Conte d’Almaviva pur di arrivare a conquistare le attenzioni dell’amata Rosina, tanto più se istigato da Figaro, generoso Barbiere di Siviglia, volenteroso cooperatore nell’intento del giovane conte dopo averne fiutato un vantaggioso affare nell’opera di Gioacchino Rossini. Si avvia così un divertente gioco di travestimenti atti ad ingannare don Bartolo, tutore della ragazza accecato dal desiderio di sposarla, così efficace da confondere persino gli occhi di Rosina che, credendo di essere vittima di un losco inganno, comincia a cedere alle lusinghe del vecchio medico. Ma la vicenda viene salvata in estremis dal conte che rivela all’amata la sua vera identità una volta approdato nell’intimità della casa attraverso la finestra in quanto elemento chiave grazie al quale poter accedere all’affettuosità dei sentimenti.
A dirigere il vortice dell’instancabile andirivieni sulla scena che segue in parallelo il grande concertato musicale di Rossini, il grazioso estro di Bepi Morassi che, oltre a riuscire a ricreare la giusta dose di sarcasmo attraverso l’impiego di efficaci accorgimenti scenici, compensa in maniera ottimale la staticità di un allestimento essenzialmente tradizionale curato da Lauro Crisman.
Tra tutti i personaggi spicca l’esuberanza vocale di Julian Kim che caratterizza il suo Figaro grazie al calore del suo timbro, accompagnandolo a un’estrosa padronanza scenica mai ridondante e sempre ben inserita nel contesto scenico. Marina Comparato conquista il pubblico con la sua Rosina, spesso in contrappunto all’agile vocalità di Giorgio Misseri nei panni del conte d’Almaviva, districandosi sullo sfondo della tormentata gelosia rivelata dall’abilità di Omar Montanari nell’interpretare don Bartolo. Ottima l’amalgama vocale ottenuta nei momenti d’insieme, sopratutto nei cori alla fine di ogni atto, ben sostenuti e caratterizzati dall’orchestra del Teatro la Fenice diretta per l’occasione da Giovanni Battista Rigon. A questi si accostano i numerosi brani celebri dell’opera che viene così ripetutamente interrotta dagli applausi di un pubblico generoso e partecipe nel primo appuntamento che vede la sua riproposizione nel cartellone del teatro veneziano, in concomitanza ai festeggiamenti carnevaleschi della città.
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice direttore d’orchestra Giovanni Battista Rigon maestro del Coro Claudio Marino Moretti maestro al fortepiano Roberta Ferrari.
Cast: Giorgio Misseri (conte d’Almaviva), Omar Montanari (Bartolo), Marina Comparato (nelle prime sette recite) e Manuela Custer (nelle ultime due) nel ruolo di Rosina, Julian Kim ( Figaro), Luca Dall’Amico (nelle prime sette recite) e Mirco Palazzi (nelle ultime due) nel ruolo di Basilio; Giovanna Donadini (Berta), William Corrò (Fiorello) ed Emanuele Pedrini in alternanza con Giuseppe Accolla nel ruolo di un ufficiale.
Regia Bepi Morassi, scene e costumi Lauro Crisman luci Vilmo Furian
sopratitoli in italiano e in inglese.
La prima di giovedì 20 febbraio 2014 sarà seguita da otto repliche, sabato 22 (turno C) alle 15.30, mercoledì 26 (turno E) alle 19.00, domenica grassa 2 marzo (fuori abbonamento) alle 15.30, mercoledì delle ceneri 5 marzo (turno D) e venerdì 7 (fuori abbonamento) alle 19.00, domenica 9 (turno B) alle 15.30, martedì 18 e giovedì 20 (fuori abbonamento) alle 19.00.