1) Un maestro orientale prende a bastonate i suoi discepoli e li costringe a una vacua meditazione; 2) tre amici con famiglie al seguito, in procinto di partire per le vacanze, incontrano qualche ostacolo; 3) un prete, un sagrestano e uno “zitello” innamorato indugiano quando si ritrovano tra le mani un bel malloppo; 4) dei solitari dipinti animati vorrebbero un po’ di compagnia, ma sono limitati da pareti e cornici; 5) una coppia di sposi non riesce ad avere un figlio, al contrario degli amici che sfornano pargoli a getto continuo.
Il nuovo film “di” Aldo, Giovanni e Giacomo è in realtà il loro primo lungometraggio diretto da Marcello Cesena, ex componente dei Broncoviz e già regista per conto suo (Mari del Sud con Diego Abatantuono). L’innesto della comicità surreale di Cesena doveva nelle intenzioni ridare vitalità alla meccanica comica del trio, che si è andata usurando di film in film (da Tre uomini e una gamba, passando per Chiedimi se sono felice, per arrivare a Tu la conosci Claudia?).
Le cose non sono andate però per il verso giusto; intanto perché si è scelta una struttura a episodi, all’interno della quale o si ha una idea forte per uniformare il racconto o ci si regge su di una inventiva esorbitante che faccia “frizzare” ogni singolo frammento. La prima ipotesi viene labilmente seguita con l’episodio del maestro orientale e dei suoi allievi, che fa da incerto trait d’union, ma che, alla prova dei fatti, risulta il racconto più debole del lotto, basato com’è solo sulle bastonate che il maestro recapita sulla schiena degli altri due. In più, è parso eticamente scorretto che il vecchio saggio si chiami Tsu’Nam e che ogni suo colpo di gong provochi delle catastrofi ambientali ai poveri contadini cinesi (in un paese come la Cina che proprio quest’anno ha subito un terribile terremoto).
La seconda opzione – quella dell’inventiva – purtroppo è ancora più irrangiugibile. Aldo, Giovanni e Giacomo sembrano prigionieri della sindrome del tormentone che, se un tempo rappresentava il loro punto di forza (basato com’era su trovate piene di cattiveria – vedi in proposito le mirabili avventure parodiche ambientate nel canton Ticino), oggi è invece paradigma della loro scarsa vena. Per citare un solo esempio, qui abbiamo una gag dalla risata decisamente facile come quella della pernacchia a un francese che viene ripetuta ben quattro volte, se non cinque addirittura.
Oltre a venire il naturale sospetto che non ci fosse a disposizione una storia tanto convincente da farne un lungometraggio, l’impressione è che il trio si sia arenato in modo preoccupante su dei caratteri e su una “maniera” dalla quale non riesce più a uscire: la figura del “precisino” di Giovanni non ha più alcun interesse, le esclamazioni sicule di Aldo sono delle parentesi a sé stanti del tutto fuori contesto e l’understatement di Giacomo non può certo salvare la baracca.
In più ne Il cosmo sul comò diventa più che mai palese l’incertezza che i tre hanno sul registro da seguire: comicità slapstick (il frammento di Tsu’Nam e quello dei dipinti), la commedia romantica con Aldo nel ruolo dell’ingenuo innamorato (il terzo episodio), la commedia all’italiana sui rapporti di coppia al giorno d’oggi (l’ultimo racconto) o, infine, una sorta di screwball comedy adulta e semi-autobiografica con tanto di reale famiglia al seguito (l’episodio vacanziero).
Insomma, il trio comico di maggior successo nell’Italia dell’ultimo quindicennio sembra trovarsi di fronte a una impasse creativa di difficile risoluzione e chissà se riuscirà a trovare la forza e il coraggio per provare nuove strade.
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Comico, Commedia
Durata: 100’
Regia: Marcello Cesena
Sito ufficiale: http://ilcosmosulcomo.it.msn.com
Cast: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Silvana Fallisi, Sara D’Amario, Isabella Ragonese, Donatella Finocchiaro
Produzione: Medusa Film/Agidi Srl
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 19 Dicembre 2008