Periodo natalizio incantato per il Teatro Toniolo di Mestre che il 30 dicembre ha ospitato il Royal Ballet of Moscow con il celebre spettacolo “Il lago dei cigni”.
La compagnia del Royal Ballet of Moscow – the Crown of Russia vanta anni di esperienza nel balletto classico, è stata infatti fondata nel 1997 dal ballerino Anatoly Emelyanov che ancora oggi partecipa agli spettacoli nel ruolo di protagonista. Emelyanov nel “Lago dei cigni” interpreta il principe Siegfried, personaggio centrale ma indubbiamente offuscato dai volteggi dell’étoile Julia Golitcina impegnata nel doppio e complesso ruolo del cigno bianco e del cigno nero. “Il lago dei cigni”, antica fiaba tedesca musicata da Tchaikovsky, viene rappresentata al Toniolo in due atti e quattro scene con coreografia di Marius Petipa. La storia narra il dramma dell’amore travagliato tra il principe Siegfried e la bellissima Odette, costretta a trasformarsi ogni giorno in cigno a causa del maleficio lanciato dal malvagio Rothbart .
Lo spettacolo inizia con una prima scena festosa, rallegrata dalle danze dei contadini e dei nobili che richiamano l’ambiente semplice e sereno di un regno lontano. Il momento in cui la splendida regina dona una balestra al principe introduce il soffio della disgrazia nel racconto. La seconda scena si apre con una tonalità più cupa rispetto alla prima, ma di un’eccezionale bellezza: è notte e i cigni danzano sul lago avvolti dalla bruma. Le fanciulle-cigno sono esperte ballerine che tramite la danza si trasformano nei maestosi uccelli bianchi. Tra tutte spicca Julia Golitcina con il suo abito sfavillante e una forza espressiva che trasmette un senso di profonda tristezza, introducendo un tocco di originalità e contemporaneità nella favola. Inutile dire che tra i due giovani si accende la scintilla dell’amore che mette in moto la speranza di poter spezzare il crudele incantesimo.
Il secondo atto riprende i festeggiamenti al castello e vede un principe fermamente deciso a scegliere Odette come futura sposa rifiutando le altre piroettanti pretendenti. Ma egli viene confuso dal conturbante cigno nero: Odile trasformata dal padre Rothbart in Odette. L’errata scelta del principe condanna l’amato cigno bianco a una tragica fine.
L’ultima scena è breve ma intensa: nell’atmosfera lunare del lago il pubblico assiste alla danza tra Sigfried e Odette avvolti in una tempesta che cancella ogni cosa. Tuttavia l’amore tra i giovani è così forte da concludere la favola con un abbraccio in grado di sconfiggere il male.
Lo spettacolo intrattiene piacevolmente lo spettatore per due ore interpretando gli eventi principali del racconto attraverso un programma classico condito con qualche picco di virtuosismo. Il balletto sfuma in tinte più leggere la storia originale, ad esempio Rothbart sembra più un piccolo dispettoso piuttosto che un reale malvagio e il principe diventa figura di supporto all’indiscussa protagonista, mentre l’interpretazione del giullare è ironica e divertente. Le favole sono il regno dell’immaginazione e il pregio di questo spettacolo sta proprio nell’abilità con cui suggerisce atmosfere e visioni di un altro mondo che il pubblico, soprattutto i bambini, ha saputo cogliere e apprezzare.
Il lago dei cigni
Teatro Toniolo di MestreRoyal Ballet of Moscow – the Crown of Russia
Balletto in due atti e quattro sceneMusica: Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Coreografia: Lev Ivanov, Marius Petipa – adattamento Anatoly Emelyanov
Libretto: M. Petipa – adattamento A. Emelyanov
Scene e costumi: Yuri Samodurov