“Il merlo sulla forca” di Mario Moretti

Atmosfere medievali sostenute da ballate anacronistiche, viaggiando nel paradossale mondo di François Villon, in scena al Teatro dell’Orologio, a Roma, fino al 28 gennaio 2007, s’incontrano amore e violenza, sesso e poesia, fusi in una miscela originale e avvolgente.

François Villon è stato uno dei più grandi lirici del Medio Evo. Poeta ‘maledetto’ per eccellenza, Villon ha alternato ballate romantiche e armoniose a liriche abiette, talvolta colme di angoscia e smarrimento (‘Ballade des pendus”); analogalmente al modo in cui ha trascorso la sua esistenza: densa di crimini, di erotismo e di…poesia.

Mario Moretti mette in scena la vita di François Villon (Andrea De Venuti) e dà anima al suo mondo: una Francia medievale smarrita nella propria depravazione e crudezza, in cui tuttavia Villon pare muoversi con disinvoltura; proprio come la sua penna, che dipinge lo stesso mondo paradossale visto dai suoi occhi, talvolta perfino la stessa rassegnazione. Gli eventi travolgono Villon? O è il poeta a cavalcare non curante gli stessi? Il più delle volte si ha quest’impressione. La realtà di Villon è spiacevole nella sua ipocrisia, ma l’uomo non sembra curarsene, la sua sfiducia nell’essere umano è profonda e ha origini lontane, come non manca di ripetere ai vari personaggi che incontra nel corso dei suoi viaggi.

Nel confuso universo che viene rappresentato è presente, ed in maniera decisiva, anche il sentimento dell’ironia: contribuiscono a puntellare il mondo del vagabondo menestrello personaggi come ‘Monsieur la Puzzola’ o il timoroso capitano delle guardie che, in sintonia con il mondo in cui operano, sembrano vivere (o morire) seguendo un filo logico volutamente sbagliato, irrazionale, irriverente. La guardia e’ assonnata anziché vigile, il suo capitano effemminato anziché rude, e la sinuosa Margot è persa nella sua confusione tra i ruoli di locandiera, moglie e puttana.

Le musiche, metricamente classiche ma sporcate dai suoni del chiassoso mondo circostante, accompagnano il viaggio di Villon verso scene che sembrano l’anteprima dell’assurdo; chitarra (Alessandro Sabbatini) e pianoforte (Dario Troisi) scandiscono l’esistenza dei personaggi secondo ritmi diversi, riuscendo a sfuggire anch’esse ad un incasellamento definitivo. La viola di David Oltra e la fisarmonica di Armando Rizzo completano le musiche, per uno spettacolo che mira ad un’inclusività, forse prima esterna che interiore, dello spettatore.

“Il merlo sulla forca” – François Villon poeta ladro e assassino
Teatro dell’orologio (sala grande), via de’ Filippini 17a – Roma
In scena dal 21 dicembre 2006 al 28 gennaio 2007
Testo e liriche di Mario Moretti
Musiche di Antonio di Pofi
Con: Andrea De Venuti, Stefania Castiglion e Marco Guadagno; Matteo Bartoli, Annalisa Biancofiore, Alessandro Catalucci, Giovanna Lombardi, Priscilla Micol Martino, Daph Ilaria Mercu, Marco Paparella, Massimo Piesco, Sara Platania, Lorenzo Rossi Espagnet