“Il respiro del deserto” di Marco Buticchi

Tra storia e fantasia

Avventura e storia, occidente e oriente, passato e presente si fondono mirabilmente in quest’ultimo romanzo di Marco Buticchi.
Il tesoro di Gengis Khan custodito gelosamente e segretamente dai suoi fedeli sudditi, viaggia, per quelle imperscrutabili coincidenze della storia, attraverso l’arco dei secoli dal XIII ai nostro giorni.

Lo scrivano del grande conquistatore mongolo, fuggendo dalla morte e nascondendosi per tutta la vita ai suoi feroci inseguitori, riesce a tramandare il luogo in cui è sepolto il favoloso tesoro. Dopo la Prima Guerra Mondiale si incontrano su un piroscafo il giovane Harry Truma, futuro 33° Presidente degli U.S.A., e un vecchio lupo di mare, eroe della legione straniera: Double Skinner. Tra i due nasce una salda amicizia tanto che Skinner, alla morte, affida a Truman non solo l’avventurosa storia della sua vita, ma anche il terribile segreto che da sempre ha portato con sé morte e corruzione.

Siamo finalmente al 2008, nel romanzo, a questo punto, ritorna un personaggio caro ai lettori affezionati e al nostro scrittore: Oswald Breil. Il piccolo e coraggioso diplomatico israeliano si entusiasma alla vista dello yacht di Truman tanto da acquistarlo e farlo riarmare. Da qui l’inizio di una affascinante vicenda che tiene il lettore con il fiato sospeso fra finzione e realtà storica con personaggi pennellati con tratti vividi e credibili, colpi di scena che si susseguono in un caleidoscopio di suspense e descrizioni di paesaggi lontani che conquistano il pubblico.

L’ennesima ottima prova di Marco Buticchi, che dimostra nuovamente di essere un maestro del thriller, un serio ricercatore e conoscitore di storia, un elegante romanziere.

Marco Buticchi, Il respiro del deserto, Longanesi, 2009, pp .618, € 19,60.