Dopo le magnifiche mostre che il Museo di Santa Giulia a Brescia aveva dedicato negli anni scorsi all’Impressionismo e ai periodi immediatamente successivi, si pensava che esse non fossero più riproponibili almeno per qualche tempo. Il Mart di Rovereto, invece, riesce ora, a breve distanza da quelle esposizioni, ad aggiungere altri significativi tasselli a questi percorsi d’arte, offrendo una serie di opere di grandi maestri e di altrettanto alta qualità, sempre nell’ambito di Impressionismo e Postimpressionismo.
La fama internazionale che il Museo di Rovereto è riuscito a conquistare nel breve periodo della sua esistenza , ha convinto “The Israel Museum” di Gerusalemme a consentire che molti dei suoi capolavori uscissero per la prima volta dal Paese per farli conoscere al di là dei suoi confini. Il Museo è famoso per contenere una delle più ricche raccolte di arte ebraica e archeologica del vicino oriente oltre ai famosi rotoli del Mar Nero. Le opere prestate al Mart, inedite, sono il frutto di elargizioni fatte da collezionisti di tutto il mondo, non solo dei più importanti esponenti dell’Impressionismo francese, ma anche di esponenti americani di quel movimento.
E’ convenzionale e spesso fuorviante, volere circoscrivere in una data precisa l’inizio di un movimento artistico, ma nel caso dell’impressionismo il 1874 segna veramente la sua nascita.
E’ in quell’anno infatti, che il fotografo Felix Nadar ospita nel proprio studio parigino una mostra di pittura organizzata da Degas. Gli artisti creatori delle opere esposte, Manet, Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Cezanne, oltre che dall’amicizia sono legati da molti ideali comuni: abbandonare la schematicità accademica, rinunciare alla monotona perfezione formale e fredda, abbandonasi invece all’istantaneità, al variare della luce nell’atmosfera . Basta con i soggetti mitologici , i personaggi storici, si lasci il chiuso degli studi e si esca a dipingere “en plein air”. Abbandonato il vincolo del soggetto da rappresentare, subentra la libertà di esprimere le proprie impressioni di fronte a qualunque tema.
Questi pionieri riemergono ora dalle pareti del Museo trentino per restarvi fino al 6 gennaio. La mostra si apre con una ricca sezione dedicata a Camille Pissarro, ai suoi paesaggi e vedute urbane, paesaggi della Senna e scene della campagna parigina, e dopo avere illustrato il periodo aureo dell’impressionismo con mirabili opere dei principali esponenti da Monet a Manet, da Sisley, Renoir prosegue il suo percorso espositivo illustrando la crisi del movimento o meglio, il suo superamento sotto l’impulso decisivo di Cezanne e di Gaugin (si guardi in mostra la sua opera “La danza del fuoco” attraverso le lenti degli occhiali da sole e si apprezzerà nella pienezza del suo splendore il contrasto fra il buio della sera e la danza illuminata dalle fiamme, opera che da sola merita il viaggio a Rovereto) il primo con le sue inquietudini , i suoi schemi geometrici, il secondo con l’apporto del suo misticismo esotico, mentre fa storia a sé il mitico VanGogh con i suoi cromatismi magici.
Completano questa stupenda mostra opere di alcuni esponenti di spicco dell’impressionismo americano, e alcuni fascinosi interni di Edouard Vuillard, opere scultoree di Auguste Rodin, Edgar Degas e di Maillot, oltre a molte di Renoir poco viste fino ad ora in Italia.
“Impressionisti e post-impressionisti. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme”
Mart, Rovereto
13 settembre 2008 – 6 gennaio 2009
Orari: mar-dom 10-18 ven 10-21 lunedì chiuso
Tariffe: Intero €10, ridotto €7, famiglie €20
http://www.mart.trento.it