Il 20 novembre si è chiuso con Kazuyo Sejima, il ciclo di incontri “I Sabati dell’Architettura” presso le sedi della Biennale di Venezia, un salto nel passato per rievocare il mito delle precedenti Biennali dal racconto dei direttori che le hanno dirette.
Gli incontri sono stati anche un momento di riflessione tra passato e presente, in prospettiva di ipotesi future.
Con Sejima hanno partecipato alla tavola rotonda: Anton Garcìa-Abril, il quale si occupa di ricerca architettonica sperimentale e concettuale per cui ha ottenuto prestigiosi premi tra cui il The Rice Desin Alliance Prize, Christian Kerez, architetto che lavora ed espone i suoi progetti in tutto il mondo, Hans Ulrich Olbrist, docente allo IUAV di Venezia e responsabile della rivista Domus.
Nell’aprire la conferenza il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha offerto un’importante riflessione sul rapporto tra architettura e arti visive, ponendo l’accento sul fatto che tecnologia, design ed architettura nella nostra epoca sono in simbiosi.
Secondo Kazuyo Sejima l’architettura è una progettazione di ambienti dove la somma di essi crea nuovi spazi collettivi. Si deve, d’altra parte, fare attenzione alle nuove esigenze delle persone che devono rispondere alle esigenze della storia e del territorio che le hanno generate.
Anche Kerez parla della sua progettazione di spazi, ma in una chiave funzionalista e minimalista, privilegiando la ricerca della “purezza” inelle forme.
Anton Garcìa-Abril ha invece illustrato lo stravolgimento degli “ambienti lineari” nell’Arsenale per la 12. Mostra Internazionale di Architettura, dove giochi di forza, di equilibro, sono stati in grado di suscitare forti emozioni in chi le osservava per mezzo di imponenti strutture.
Hans-Ulrich Obrist ha esposto il suo importante lavoro svolto dal 1990, che lo ha portato a incontrare e intervistare gli architetti protagonisti delle Biennali.
La conferenza si è conclusa con un’importante riflessione riguardo al XXI secolo, un decennio fatto di veloci e importanti mutazioni, sia nelle comunicazioni sia nei trasporti, che hanno portato cambiamenti nello stile di vita e nelle architetture.
Proprio per questo la prima direttrice donna della Biennale Architettura, ha invitato gli espositori a gestire in modo autonomo gli spazi, per avere una molteplicità di sguardi ed espressioni.
I numeri della mostra, e il numeroso pubblico accorso per assistere alla conferenza, esprimono il successo di Kazuyo Sejima: oltre 170.000 visitatori, più il 31% rispetto al 2008, con una media giornaliera di 2000 persone con punte di 9800 nel weekend.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio