Nuovi scenari per la formazione cinematografica in Italia: l’università e le imprese scendono in campo per concorrere a colmare il gap formativo che caratterizza il settore tecnico e manageriale dell’audiovisivo nazionale. Lo hanno annunciato, nell’ambito della 62° Mostra del Cinema di Venezia, le associazioni di categoria aderenti all’Anica UNITEC ed ANEM e l’Università di Roma LA SAPIENZA insieme a Barbarano Cine Lab
Con la creazione di ICSfor e F.Ar.M, le imprese tecniche dell’Unitec (Anica) e l’Università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con Barbarano Cine Lab, danno la loro risposta alla formazione tecnica e manageriale del cine-audiovisivo nazionale. “Il cinema italiano soffre di alcune carenze strutturali che nascono – tra le altre cose – dalla mancanza di formazione professionale che, negli anni, non ha consentito lo sviluppo ed il dispiegarsi di risorse e di personale in grado di competere con la moderna industria cinematografica”, ha detto nel corso della conferenza stampa che si è svolta alla Mostra del Cinema di Venezia Gino Zagari, segretario generale dell’ANEM (Associazione Nazionale Esercenti Multiplex), “In qualità di rappresentante delle imprese della categoria associate all’Anica, l’associazione che raccoglie tutte le industrie cinematografiche, vorrei segnalare soprattutto l’importanza del ruolo delle aziende nei percorsi formativi. In assenza di un collegamento diretto tra l’attività formativa e le imprese, la collocazione nel mondo del lavoro diventa molto più complessa”.
E di imprese che si “trasformano” in scuole ha parlato l’imprenditore Andrea De Gioia, presidente di ICSfor (Istituto di Consulenza Studi e Formazione dell’Unione Nazionale delle Industrie Tecniche Cineaudiovisive): “Con ICSfor, le industrie tecniche dell’UNITEC si mettono insieme per la prima volta per far nascere un polo di formazione tecnica la cui caratteristica essenziale sarà quella di formare solo ed esclusivamente i profili richiesti dal mercato. La carenza di personale altamente specializzato si ripercuote sulle nostre industrie e dunque il nostro è un approccio che nasce dall’interno, dal monitoraggio diretto e continuo del mercato. È esattamente quanto accaduto con il corso per proiezionisti digitali – realizzato in collaborazione con Anem ed Adecco (Agenzia per il lavoro) – in partenza a settembre, cui seguiranno altri percorsi formativi legati alle professioni tecniche dell’audiovisivo, come quello focalizzato sull’audio multicanale, in collaborazione con Marinastudios, o quello per tecnici operatori audio-video in Sicilia, in collaborazione con l’Agenzia per le Ricerche nell’area Mediterranea (Aram)”. Tra i progetti futuri più ambiziosi promossi dall’istituto ICSfor, c’è poi la creazione di un Centro di Ricerca e di Formazione sulle tecniche cine-audiovisive in Friuli Venezia Giulia, in cui particolare attenzione verrà riservata allo sviluppo dei rapporti con i Paesi dell’Est Europa, “un progetto”, ha sottolineato De Gioia, “che annunceremo più dettagliatamente in occasione della Mostra Internazionale dello Spettacolo che si svolgerà a Dicembre ad Udine”.
A Venezia per presentare il master post-laurea F.Ar.M., Mario La Torre della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza, ha evidenziato la necessità di coniugare il rigore scientifico e la ricerca – punti di forza della formazione universitaria – con il pragmatismo di un percorso che ha come obiettivo ultimo il diretto inserimento nel mondo del lavoro. “Come Università La Sapienza, siamo attivi da molto tempo nel settore della formazione post-laurea per il cinema, la televisione, l’arte ed i media. A partire da quest’anno, la facoltà di Economia lancia un master sulla gestione finanziaria delle imprese del cinema e della televisione che, grazie alla partnership con Barbarano Cine Lab, assume una nuova veste, tentando di coniugare gli aspetti editoriali con quelli della finanza e del management. Generalmente, quando si allude ai manager del cinema e della televisione ci si riferisce a persone che non sempre hanno una profonda conoscenza delle dinamiche di produzione e, al tempo stesso, quando si parla di riqualificazione tecnica e produttiva, si immagina di formare persone che non hanno cognizione dei meccanismi gestionali. Le dinamiche gestionali, quelle produttive e quelle editoriali, sono invece essenziali per una moderna visione delle imprese del cinema. Il percorso di questo master, che abbiamo voluto chiamare F.Ar.M per ricordare alcune esperienze di laboratorio virtuoso, vuole insomma coprire questi due aspetti. Il master si sviluppa lungo un anno accademico, diviso in due semestri, che ha due specializzazioni particolari: una in Gestione finanziaria ed amministrativa e l’altra in Gestione della produzione. Il primo semestre è comune, mentre nel secondo gli studenti sceglieranno la propria specializzazione, al termine della quale parteciperanno a degli stage in aziende del settore”.
Partner del F.Ar.M, Barbarano Cine Lab, struttura per giovani cineasti che, come ha sottolineato Lionella Fiorillo, “pone particolare attenzione ad una formazione di natura prevalentemente pratica attraverso la creazione di un laboratorio nel quale professionisti del settore prestano le loro competenze in qualità di insegnanti. E questo tipo di approccio ha già dato i suoi primi frutti sul piano della ricaduta occupazionale, cosa che ci ha dato modo di verificare quanto il mercato necessiti di figure da impiegare nel settore”.
“Una delle principali necessità”, ha concluso Simonetta Corsi, sindacalista specializzata nella formazione cine-audiovisiva, “è quella di formare delle professioni ad hoc. Molto spesso ci troviamo di fronte al problema del collocamento di figure professionali che non trovano margine all’interno degli ambiti lavorativi specifici proprio perché nelle diverse scuole che si trovano sul territorio nazionale non c’è un monitoraggio specifico sulle esigenze di questo particolare mondo del lavoro. Nel rinnovo contrattuale, abbiamo dato ampio spazio a tutto quello che riguarda la formazione e la riqualificazione professionale, che è poi la nostra prerogativa specifica. A livello europeo, stiamo inoltre tentando di creare una sorta di certificazione, un patentino che consenta lo scambio di queste professioni certificate nel proprio paese di origine”.
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