“Invictus” di Clint Eastwood

Una storia umana

11 febbraio 1990: Nelson Mandela esce dal carcere. Era rinchiuso da 27 anni per il coinvolgimento in campagne di sabotaggio contro il governo apartheid del Sudafrica. Maggio 1994: Mandela diventa presidente del paese. Di fronte a lui si profilano problematiche di integrazione post-apartheid e uno stato ricco di tensioni da governare. Quando Francois Pienaar, capitano della nazionale sudafricana di rugby, viene convocato dal presidente, non ha idea di cosa quest’ultimo possa volere da lui.

L’idea di Mandela è quella di unificare il paese tramite la passione per il rugby. All’epoca la nazionale, gli Springboks, era sostenuta solamente dalla popolazione bianca, mentre ai neri la squadra ricordava solo discriminazioni e un passato marchiato di sofferenza. Il presidente ora dice: «Guardiamo al futuro». La collaborazione tra Mandela e Pienaar spingerà gli Springboks alla vittoria del campionato del mondo del 1995 e il Sudafrica verso l’integrazione.

L’aggettivo «invictus» significa «indomabile» e rimanda a all’omonimo titolo di una poesia di W. Henley che Mandela spesso leggeva in carcere, nella sua cella. La stessa angusta cella davanti alla quale Pienaar, nel film, rimane shockato (come era stato anche Eastwood durante la sua visita alla stessa prigione). La sequenza è essenziale per la caratterizzazione del personaggio di Mandela e per il messaggio del film. Pienaar entra nella cella, allarga le braccia per misurare i pochi metri dove il presidente ha vissuto e guarda fuori dall’unica microscopica finestra della stanza. Immagina Mandela al lavoro nella prigione e rielabora un ricordo mai vissuto. Tornato a casa mormorerà pensieroso: «Trent’anni in una cella e uscire pronto a perdonare chi ti ha rinchiuso».

Eastwood per più di due ore riesce a farci appassionare al Rugby anche se del rugby non ci importa. Perché? Perché Invictus non è un film sullo sport, o meglio: non racconta solo uno sport. Ciò che rimane è l’infinita umanità di una persona che ha saputo appunto perdonare e riflettere. Ciò che rimane è l’immagine di una nazione che, unita, ricomincia a vivere.

Per Mandela il rugby non è un gioco politico ma un calcolo umano sviluppato per migliorare il paese. Eastwood valorizza l’esperienza di un uomo e di una nazione: realizza così una profonda riflessione sull’integrazione, il razzismo e gli errori del passato. Lasciando da parte atmosfere noir e negatività metropolitane (Mystic River, Gran Torino), dove comunque questi temi erano stabilmente presenti, il regista si concentra maggiormente sulle problematiche sociali, pur non tralasciando la definizione dei personaggi e la loro psicologia. La situazione del Sudafrica dell’epoca è esplicitata tramite situazioni emblematiche (il rapporto tra le guardie del corpo del presidente, quello tra Pienaar e i rugbisti, il risentimento dei neri per i bianchi) che puntellano un plot lineare nel quale assumono sempre più importanza i tratti comportamentali e la relazione umana tra i due protagonisti. È a questo punto che il discorso sul perdono e la collaborazione si allarga fino a diventare un insegnamento universale, veicolato dal mezzo dello sport. Dal racconto di un uomo a quello della nazione, fino alla nostra realtà contemporanea.

La sequenza della finale della coppa del mondo è scandita da un serrato montaggio alternato con cui Eastwood ci mostra la partita (magistralmente girata) e la popolazione sudafricana davanti ai teleschermi. Dopo segmenti con camera a mano, vorticosi movimenti di macchina, plongée e ralenti arriva il messaggio. Il pubblico riflette, oltre a sentirsi sul campo.

Titolo originale: Invictus
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 134′
Regia: Clint Eastwood
Sito ufficiale: www.invictusmovie.warnerbros.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/invictus/
Cast: Matt Damon, Morgan Freeman, Tony Kgoroge, Patrick Mofokeng, Matt Stern, Julian Lewis Jones, Scott Eastwood, Adjoa Andoh, Marguerite Wheatley, Leleti Khumalo, Dan Robbertse
Produzione: Revelations Entertainment, Mace Neufeld Productions, Malpaso Productions
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 26 Febbraio 2010 (cinema)