“Itaker – Vietato agli italiani” di Toni Trupia

Una favoletta da fiction

Siamo nel 1962, Pietro vive con la madre in un paese del Trentino. Il padre è partito molti anni prima, per cercare lavoro in Germania, senza dare più notizie. Rimasto orfano della madre, Pietro è affidato a Benito, perché lo conduca in Germania e lo affidi al padre.

Benito era già stato a lavorare in fabbrica in Germania, dove era entrato in un giro di malavitosi; una volta uscito dal carcere in Italia, dove era rientrato per ritirare della merce, finge di aver messo la testa a posto. E Pietro è la sua occasione per riavere il passaporto e riprendere da dove aveva lasciato.
Pietro di malavoglia segue Benito nella comunità italiana che lavora nelle fabbriche di Bochum.

Una volta arrivati, Pietro e Benito si rendono conto che la situazione è diversa da come se l’erano immaginati. Il padre di Pietro ha cambiato nome; in più il bambino non sembra avere un grande desiderio di vedere il padre. Benito, oltre a lavorare in fabbrica, riesce a rientrare nel giro di contrabbando, ma l’ambizione dell’uomo lo metterà in guai seri.

Dopo essere stato assistente alla regia di Placido in Romanzo Criminale e tra gli autori del film Vallanzasca – Gli Angeli del Male, il giovane regista Toni Turpia, qui al suo secondo lungomentraggio dopo L’uomo giusto, racconta una storia di migrazione italiana. Itaker – italianacci – era uno dei tanti soprannomi dati dai tedeschi agli immigrati italini.
L’emigrazione italiana, il viaggio verso il lavoro è raccontata attraverso gli occhi di questo bambino, con una valigia grande quanto lui, sballottato dall’Italia in un paese straniero; con questa connotazione sfumata d’innocenza Itaker assumerebbe anche un aspetto significativo e carico di interiotà. E in parte Itaker riesce ad esserlo, grazie a un ottimo lavoro di regia.

Ma lo sguardo di Pietro, i suoi occhi su un mondo italiano in un paese dove parlano una lingua che lui non comprende, non è sufficiente a coprire le forti impronte di una sceneggiatura favoleggiante.
Il rapporto di Benito con la malavita locale, guidata dall’italiano Pantanò (Michele Placido), e con la donna del boss si addice di più a una delle tante fiction televisive create ad arte per rassicurare il pubblico, per fargli dormire sonni traquilli. Non è questione di dover tingere lo sfondo con una forte tragedia, ma nemmeno edulcorare la pillola fino a rendere banale una storia potenzialmente bella.

Titolo originale: Itaker
Nazione: Italia
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Toni Trupia
Cast: Francesco Scianna, Michele Placido, Monica Barladeanu, Tiziano Talarico, Angela Demattè, Alessio Della Costa, Milena Lunelli, Gelsomina Bassetti
Produzione: Goldenart Production, Mandragora Movies, Rai Cinema
Distribuzione: Istituto Luce-Cinecittà
Data di uscita: 29 Novembre 2012 (cinema)