“JANE EYRE” DI Charlotte Bronte

Jane Eyre

Una figura femminile che incarna più lo spirito delle donne attuali che di quelle dell’Ottocento,epoca in cui è ambientato il romanzo.Lo stesso Zeffirelli prende spunto da questa storia “moderna” per il suo film -Jane Eyre-ricco di riferimenti all’opera per atmosfera, dialoghi e i due protagonisti,gli straordinari William Hurt e Charlotte Gainsbourg. .

Jane,orfana fin dalla tenera età,riceve umiliazioni e continue percosse dai suoi cugini che la trattano peggio di una serva col consenso della zia,dispotica e autoritaria signora che guarda con disprezzo a questa trovatella che gli è stata affidata, ma che non sente sangue del suo sangue.
Per allontanare questa presenza sgradita,la zia manda Jane in un istituto di carità per giovani orfane:Lowood.Quest’ultimo si rivela un luogo ove impera la severità a volte sfociante in crudeltà che mina l’animo e il fisico delle ragazze ospitate.Qui Jane passerà otto anni.Perse le uniche due presenze che rendevano sopportabile tale triste condizione(la sua migliore amica e la sua insegnante prediletta),decide di trovarsi un impiego,”una nuova servitù”.

Trova dunque lavoro come bambinaia nel castello di Thornfield.Una mattina d’inverno la vita di Jane cambia per sempre:durante una passeggiata nella landa ghiacciata intorno al castello,incontra un uomo.Solo successivamente scopre di essersi imbattuta nel proprietario del castello di ritorno da un lungo viaggio.Comincia così la storia d’amore più atipica dell’epoca.Jane,gracile,pallida e non molto bella ha un carattere brusco,sincero e forte che si confà in pieno ai gusti del signor Rochester(il padrone di casa).Tra dialoghi spigliati e momenti di tenerezza(rari come i sorrisi di Jane Eyre)non si può fare a meno di affezionarsi alla intelligente “bruttezza”dei personaggi.Quando tutto sembra portare a un lieto fine,ecco che qualcosa,indipendemente dalle loro volontà così forti,li divide.Jane,raggiunta la serenità familiare degli affetti e l’indipendenza economica,sembra destinata ad una vita tuttaltro che romantica,ma una notte una voce:”Jane,Jane”.

Lei risponde a quel richiamo e….
una giusta fine,forse non proprio lieta nel senso comune,ma anche per questo più reale.Di sicuro questo romanzo ha tutte le carte in regola per poter entrare tra i romanzi più ironici e accattivanti,non solo dell’Ottocento.