“Jagoda: fragole al supermarket” di Dusan Milic

I Balcani in un’irriverente rappresentazione di appartenenza etnica e culturale.

Dusan Milic in quest’opera si schiera contro l’omologazione imposta dai sistemi sociali ed economici dell’Occidente, proponendo una sua personale visione della realtà serba.

Ambientato a Belgardo, questo film rivendica l’autonomia del popolo serbo dopo Milosevic. Autonomia dal consumismo e dagli stili occidentali, sempre più presenti e forti nel sistema economico dei balcani ed incarnati in modo visibile nel nuovo e scintillante supermercato, creato e costruito su stampo americano. Tempio di prodotti sconosciuti ed estranei alla cultura serba, il lussuoso e coloratissimo supermercato rappresenta un’allegoria sfacciata dello stile di vita americano. Centro nevralgico del commercio di beni arrivati da lontano, esso è l’alternativa ad una povertà quasi quotidiana ed una risposta alla guerra ormai terminata in favore di tempi più redditizi e dediti al commercio e all’apertura ai paesi più sviluppati.

Nel nuovo supermercato, inserito in un contesto urbanistico ed architettonico povero e poco appariscente, lavorano molte persone diverse. La direttrice del supermercato è apparenza e dedizione al modello occidentale, fatta su misura per un sogno americano che lei sente di aver realizzato e che, in realtà, ha solo lontanamente sfiorato. Poco interessata all’aspetto umano dei suoi dipendenti, è concentrata invece sulla sua attività commerciale e sul denaro. Vera protagonista della vicenda è Fragola, in serbo Jagoda, una cassiera con grandi aspirazioni di amore e libertà. Costretta a fare la cassiera per motivi economici, Fragola sogna ad occhi aperti il principe azzurro e spera un giorno di poter essere felice e di riuscire finalmente ad esercitare la professione per cui ha studiato. Pur avendo una laurea in Scienze Motorie, Fragola non riesce ad avere un lavoro dignitoso e per questo si sente triste ed inappagata. Tra una dieta e l’altra, nel tentativo di divenire più appariscente e vicina ai canoni di bellezza richiesti da un società basata solo sull’apparenza, Fragola confida le sue pene all’amica nonché compagna di lavoro, una ragazza superficiale ed interessata a sistemarsi con un uomo ricco che le possa evitare di lavorare. Senza grandi aspettative né sogni, quest’amica poco fidata non si fa problemi a calpestare Fragola in ogni momento, rubandogli in modo palese perfino uno spasimante, un commissario di polizia.

Innervosita dal lavoro poco gratificante e delusa dal comportamento dell’amica, Fragola sfoga il suo stato d’animo trattando male una vecchina che era andata al supermarket per comprare delle fragole al nipote. Da un antefatto così banale si scatena un finimondo d’intrecci e conseguenze.

Il giorno dopo infatti, entra in scena il nipote della vecchia signora. Molto arrabbiato per come hanno trattato sua nonna, prende in ostaggio dipendenti e clienti dopo aver distrutto parte del supermercato. Reduce di guerra, vuole vendicare sua nonna schierandosi contro il supermercato e la filosofia che sta dietro alla sua costruzione: con questo gesto esemplare e poco razionale, vuole vendicare il diritto del singolo ed i rapporti umani e bistrattare il consumismo di massa.

Con l’utilizzo di una banda musicale che assiste al sequestro e ne sostiene le gesta suonando, il film è una satira della quotidianità americana non voluta ma imposta. E’ un grido forte di orgoglio ed appartenenza etnica serba contro il consumismo e l’omologazione. Il cattivo fuorilegge in realtà diventa buono, è eroe di un processo di liberazione e si fa testimone del vero sogno serbo di libertà e indipendenza. Il sequestratore infatti non maltratta gli ostaggi, cerca solo la giustizia e, nel frattempo, trova anche l’amore.

In questo film tutto è impregnato di tradizione balcanica e volutamente ricondotto alla scuola di Emir Kusturica, conosciuto per “Gatto nero, gatto bianco”e “La vita è un miracolo”.

Opera divertente ed allo stesso tempo ricca di contenuti d’importanza politico-economica, con le sue inquadrature colorate e le sue situazioni paradossali., è un perfetto ritratto di come i balcani stiano diventando una nuova colonia occidentale: è un riferimento voluto al rispetto culturale.

Titolo originale: Jagoda u supermarketu
Nazione: Repubblica Yugoslava, Germania, Italia
Anno: 2003
Genere: Azione, Commedia
Durata: 83′
Regia: Dusan Milic
Cast: Brade Katic, Srdjan Todorovic
Produzione: Emir Kusturica
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: 28 maggio 2004