L’Ora Tour di Lorenzo a Riccione non ha deluso le aspettative dei fan. Passano gli anni. Per tutti, si sarebbe tentati di dire. O almeno fino a quando non si assiste all’Ora Tour di Lorenzo Jovanotti.
Per lui infatti la lancetta dell’orologio non sembra essersi spostata di una virgola, visto che a 45 anni è ancora carico di energia, di carisma, di voglia di cambiare il mondo, tanto quanto lo era vent’anni fa, quando mise piede probabilmente per la prima volta allo Stadio Nicoletti di Riccione.
Il 14 agosto Lorenzo in quello stadio ci è tornato, dopo mesi durante i quali ha girato l’Italia con “Il più grande spettacolo dopo il big bang”. E l’emozione (sua e delle migliaia di persone accorse a vederlo) è stata tanta.
Sono contento di essere tornato dove tutto è cominciato – ha detto Jova dal palco, frizzante, esplosivo, in grado come sempre di calamitare le masse – Che bella terra Riccione! Non appena si arriva in Romagna ci si sente a casa, uno di voi. Questo è il nostro Ferragosto, il nostro tempo. Questi sono i nostri anni, nonostante ognuno abbia percorso la propria personale strada prima di arrivare fin qua. Va bene la storia, va bene il passato, ma noi in questi giorni ci giochiamo tutto, la nostra vita. Quello che c’è, è adesso. Ora!.
E così si sale a bordo dell’astronave Jovanotti e ci si prepara a ballare, a cantare, a tenere il ritmo per più di due ore. Tutto il ritmo. Perché se c’è una cosa, una sola, che in Lorenzo è cambiata in questi anni, è la sua indiscussa crescita, personale e professionale.
Il ragazzo de La mia moto è ormai un cantante e musicista in grado di tenere testa a un concerto che spazia dal reggae al rap, dall’hip hop al funk, dalla dance al rock, senza la minima esitazione.
Dietro di lui (che si cambia d’abito ogni mezzora, dalla giacca rossa a quella verde, dal cappello alla cravatta), un maxi-schermo eclettico almeno quanto il protagonista della serata.
Si va dalle riprese in diretta ai videoclip, dalle immagini in 3d agli effetti speciali. Con qualche scritta che appare ogni tanto e che (c’è poco da dire) fa battere irrimediabilmente il cuore. Come la citazione da Ungaretti: Ricorderai di avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro.
A scaldare l’Ora tour di Lorenzo a Riccione c’erano tutti i suoi migliori successi, vecchi e nuovi: Tutto l’amore che ho, Il più grande spettacolo dopo il big bang, Io danzo, La porta è aperta, Mezzogiorno e poi, tornando indietro nel tempo, Bella, Non m’annoio, Ciao mamma, Ragazzo fortunato, L’ombelico del mondo.
Accendini in mano e occhi lucidi quando nell’aria si alzano le note di La notte dei desideri, A te, Fango (quest’ultima, tra l’altro, accompagnata dai fuochi d’artificio che nel frattempo Riccione proiettava sullo sfondo del cielo nero, a pochi passi dal mare).
Si balla, si ride, si salta e poi, all’improvviso, esplode un boato di applausi. Per chi si fosse perso cosa è successo, beh… è appena apparso Cesare Cremonini al piano, che con Jova duetta un Mondo in versione reggae.
Ho chiamato oggi Cesare al telefono e mi ha detto che era in vacanza a Riccione. Non potevo non coinvolgerlo! racconta Lorenzo.
E si continua, con Mi fido di te, Punto e, nel bis, Baciami ancora.
Poi Jovanotti saluta tutti, senza prima però aver lanciato tra la folla qualche ultima riflessione: In questi anni sono state fatte tante cose, ma io penso che possiamo ancora migliorare se manterremo sempre vivo il ragazzino che è in noi. Vi lascio con tre parole: La bella vita!.
Foto a cura di Alessandro Ruggeri