Kipling ci porta a fare un viaggio nella vera India da lui conosciuta:tra spezie esotiche e latrine maleodoranti ci presenta divertenti e impertinenti personaggi a volte avari,ingordi e pigri,ma pur sempre eccezionali.
Kim se ne stava a cavalcioni del cannone Zam-Zammah,di fronte alla “Casa delle Meraviglie” a Lahore e coi suoi occhi acuti scrutava la Grande India che conosceva fin dall’infanzia.Tutti lì a Lahore lo conoscevano,era il piccolo “Amico di Tutti” che con fare impudente chiedeva una ciotola di riso per sfamarsi o sbirciava tra le case alla ricerca di qualche segreto.Fin da piccolo infatti gli capitava di sbrigare qualche lavoretto per Mahbub Alì,il mercante di cavalli,e da un pezzo si era accorto che questi misteri su cui indagava di nascosto tra le altane potevano essere sì eccitanti,ma anche molto pericolosi.Ma Kim era per metà irlandese e quindi amava l’avventura e il pericolo,la sua vita era come una storia delle mille e una notte.
Quel giorno però,seduto sul cannone gli capitò di scorgere un uomo -d’un tipo che lui, sebbene credesse di conoscere tutte le caste, non aveva mai veduto…sul capo aveva una specie di gigantesco berretto scozzese.La sua faccia era gialla e grinza come quella di Fuk Shing, il calzolaio cinese del bazar.I suoi occhi avevavo gli angoli volti in su e parevano scheggioline d’onice-.
Quell’incontro segna una tappa importante nella vita del giovane Kimball O’hara.
Spinto da subitaneo interesse segue lo strano individuo fin dentro il museo o Casa delle meraviglie,come lo chiamano gli indigeni del posto.Scopre allora di trovarsi di fronte a un prete di alto livello,accolto con deferenza dal curatore del museo e che è alla ricerca di un fiume sacro,un fiume che dovrebbe liberare chiunche vi si immerga dai peccati.Kim diviene chela(discepolo)di questo strano prete e,insieme a lui,viaggia per tutta l’India alla ricerca di questo fiume miracoloso.Inizia così un viaggio straordinario.Kim in realtà non crede affatto alla leggenda del fiume,ma pensa sia una buona occasione per visitare il meraviglioso paese in cui è nato e allo stesso tempo conoscere più a fondo il suo “maestro” che tanto lo affascina.E’ grazie a lui che diventerà uno stimato sahib,nonostante la giovane età ed è grazie invece alla sua curiosità e abilità nel travestimento che diviene una spia per conto del governo indiano,ove lavora anche Mahbub Alì,che aveva visto in lui un talento precoce nel “Grande gioco”.
Il finale può essere visto in due chiavi di lettura diverse, se si vuole cioè vedere con l’occhio di Teshu,il sant’uomo o di Kim,suo discepolo.
Comunque si guardi,il vero protagonista della storia è l’India,non quella fiabesca conosciuta da bambini,ma quella vera che Kipling ci vuole far conoscere.
Kipling Rudyard Kim, Editore Fabbri,409 p., € 8,50