Il film ripercorre la vita di Alfred Kinsey, il pioniere della ricerca scientifica sulla sessualità in America. Fuori concorso a Berlino 55.
Liam Neeson veste i panni di Alfred C. Kinsey ovvero colui che nell’America degli anni quaranta e cinquanta è stato rinominato “Il dottor Sesso”. Cresciuto in una famiglia estremamente conservatrice con un padre, pastore metodista, si libera con il tempo dalla sua educazione e diviene uno stimato insegnante di biologia all’ Università dell’Indiana. Le domande dei suoi studenti e l’incontro con Clara, la donna che sarà sua moglie lo spingono a riflettere e investigare su sesso e pratiche sessuali. Inizia, in questo modo, un grande lavoro di ricerca che si snoda intervistando centinaia di persone circa i dettagli e le preferenze dei loro rapporti sessuali.
Tra il 1938 e il 1963, lo zoologo Kinsey raccolse una mole impressionante di dati allo scopo di descrivere le varianti individuali e di gruppo del comportamento sessuale umano, cosa che fece utilizzando le tecniche di classificazione tassonomiche tipiche della zoologia. Kinsey intervistò in anonimato sui temi più scabrosi 5300 maschi e 5940 femmine, raccogliendo i risultati in due libri: Il comportamento sessuale dell’uomo e successivamente Il comportamento sessuale della donna. Se il primo volume, pur scuotendo l’America puritana e il mondo intero alle fondamenta, ebbe un successo strepitoso grazie alla scelta dei mass-media di fare della figura del Doctor Sex un fenomeno di costume cavalcando il gusto ipocritamente pruriginoso del pubblico, il volume sulla sessualità femminile invece fu boicottato e passò quasi sotto silenzio. Rigurgiti maschilisti e l’impossibilità di accettare una messa in crisi così radicale e profonda dell’ideale femminile imperante (la madre, la sposa, la figlia etc.), probabilmente. Ma non mancarono pressioni politiche: l’ineffabile senatore McCarthy ebbe addirittura a definire il Rapporto Kinsey “uno strumento di corruzione morale alleato dei comunisti”.
Certo è che il personaggio Kinsey, Prok per gli amici, ha contribuito non poco a creare un alone di leggenda attorno a sé, e ad attirare le ire dei benpensanti. Le sue tesi sull’amore libero e sugli istinti, la sua ossessione sulla natura squisitamente animale dell’istinto sessuale umano, che andrebbe vissuto senza inibizioni e sovrastrutture socio-culturali, sull’omosessualità (con la sua celeberrima scala da 0 a 6 dei gradi di scelta sessuale – da 0 completamente etero a 6 totalmente omosessuale – Kinsey sostanzialmente certificò e santificò la parte omosessuale di ognuno di noi), fatalmente finivano per minare le basi dell’istituzione matrimonio nella sua accezione classico-borghese.
Fino alla morte continuerà le sue ricerche, volte a diminuire l’immagine negativa di pratiche che negli Stati Uniti erano spesso illegali. Questa risulta, forse, la parte migliore del film. Non tanto la descrizione degli studi e dei suoi metodi di ricerca poco ortodossi (che spesso e volentieri univano all’osservazione dei comportamenti sessuali altrui entusiaste ‘sperimentazioni dal vivo’ in prima persona) quanto quella che ci riporta gli effetti delle sue ricerche. In una scena una donna ringrazia profondamente Kinsey per averla liberata dai propri tabù sessuali. Alla donna è bastato leggere il suo libro per capire che la sua condizione era profondamente simile a quella di altre donne.
Alla cinquantacinquesima edizione del Festival di Berlino a rappresentanza del film ci sono il regista e sceneggiatore Bill Condon e l’interprete principale Liam Neeson. Quest’ultimo confessa in conferenza stampa di aver scoperto la figura di Kinsey grazie alla pellicola. Di lui sapeva pochissimo e, insieme a Condon stesso, ha dovuto prepararsi a lungo per avere un quadro completo della figura. Talmente ampia la documentazione relativa a Kinsey che l’attore ha dovuto leggere quattro biografie. Sinceramente, non sempre il film riesce a trasmetterci le varie sfaccettature dello studioso: in particolare, tutto quello che riguarda la sfera familiare e la propria vita sessuale viene spesso accennata come se si volesse mettere su un livello più sfocato e decisamente vago. Buone le interpretazioni di Neeson e di Laura Linney, candidata quest’anno agli Oscar come miglior attrice non protagonista.
Titolo originale: Kinsey
Nazione: U.S.A, Germania
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 118′
Regia: Bill Condon
Sito ufficiale: www2.foxsearchlight.com
Cast: Liam Neeson, Laura Linney, Chris O’Donnell, Peter Sarsgaard, Timothy Hutton, John Lithgow, Tim Curry, Oliver Platt
Produzione: Qwerty Films, American Zoetrope, N1 European Film Produktions GmbH & Co. KG, Pretty Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox