Venezia 70. Concorso
Il costruttore o plasmatore di sogni Hayao Miyazaki arriva per la nostra gioia in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con un grande capolavoro di animazione: Kaze Tachinu – The Wind Rises.
Tratto dal manga omonimo, il nuovo film d’animazione di Miyazaki – figlio di un ingegnere areonautico- prodotto dallo Studio Ghibli, è una storia di crescita, di amore, più reale e più intima, più “adulta”, molto vicino allo spirito che ha animato Porco Rosso; The Wind Rises pervade l’animo dello spettatore di poesia e commozione.
Jiro Horikoshi sogna di diventare un pilota, ma la sua miopia lo rende inadatto a volare. Una notte, in sogno, il conte italiano Gianni Caproni, ingegnere aeronautico, gli svela un’ altra forma magica del volo “il progettista è colui che dà forma ai sogni.” Così, Jiro decide di progettare aerei che riescano a danzare tra le nuvole. Ma gli anni dell’adolescenza e della gioventù di Jiro sono un momento difficile per il Giappone: dal terremoto di Kanto del ’23 alla Grande Depressione, poi le malattie, le rivoluzioni e la Seconda Guerra Mondiale. Jiro non si arrende e persegue alacremente il suo sogno, fumando, non dormendo e soprattutto amando Nahoko.
“Si alza il vento, dobbiamo provare a vivere” è una frase di una poesia di Paul Valéry, che aveva ispirato un racconto scritto da Tatsuo Hori: The Wind Rises. Jiro raccoglie in sé le personalità di questo poeta e dell’ingegnere che progettò l’aereo da combattimento “Zero”.
Prima ancora che il film fosse proiettato, è stato insinuato, con una certa leggerezza superficiale, che Miyazaki avesse composto un inno alla guerra, di rivalsa per la storia del Giapone, perché raccontava la storia di chi ideò i caccia kamikaze, utilizzati poi nell’attacco a Pearl Harbour.
Critiche vuote, formulate da chi non conosce la matita di Miyazaki; quella stessa punta che disegna un’utopia pacifista attraverso le immagini, attraverso favole animate da una spiritualità che lo ha portato ad essere considerato, utilizzando le parole di Lasseter, direttore creativo della Pixar, “il più grande animatore vivente!”
Come lo stesso regista ha affermato in un’intervista a La Repubblica: “Protagonisti nel mio cinema sono sempre stati i paladini dell’utopia: esseri che in ogni situazione lottano per la pace, per l’armonia nel mondo. I creatori di storie per bambini, nella maggior parte dei casi, stabiliscono argini definitivi tra bene e male. Io no. Creo andirivieni, dove ciascun personaggio è una pedina che deve scegliere da che parte stare.”
The Wind Rises è puro Miyazaki: le immagini superbe, la storia di crescita sono un dono unico, una delicata e lieve gioia visiva, un’esperienza emozionante. E la matita del maestro volteggia sulle sequenze di volo, sul vento che increspa l’erba come fosse l’onda del mare, sulla purezza e sulla passione dei sentimenti; poi le donne di Miyazaki che sono un elogio di emancipazione per il mondo femminile, e i colorati sogni di aviatore e di progettista di Jiro al servizio di una guerra che li distrugge, commuovono, strattonano l’animo.
Perché le storie di Miyazaki sono un’ode alla natura e alla forza della gioventù.
“Gli aeroplani non sono fatti nè per la guerra nè per il profitto. Sono fatti per i sogni.”
Titolo originale: Kaze tachinu
Nazione: Giappone
Anno: 2013
Genere: Animazione
Durata: 126′
Regia: Hayao Miyazaki
Cast (voci): Hideaki Anno, Jun Kunimura, Hidetoshi Nishijima, Mirai Shida, Shinobu Ohtake
Produzione: Studio Ghibli, KDDI Corporation
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Venezia 2013