“Kill Gil (vol. 2)” di Gil Rossellini

Mostrare la sofferenza

Orizzonti
Dopo il primo documentario sulla sua malattia molto grave che lo ha reso paraplegico, presentato alla Mostra del Cinema dell’anno scorso, Gil Rossellini ci propone il seguito delle vicissitudini con la sua salute sempre più instabile, mostrando anche le gioie che gli hanno permesso di proseguire nella cura.

Operazioni dolorose, immagini forti e senza veli delle ferite e degli interventi, il racconto diretto e estremamente dettagliato che l’autore-protagonista fa del suo percorso di sofferenza e di brevi momenti di apparente serenità: un documento completo e intenso degli ultimi dodici mesi di malattia e cure che ha affrontato Gil Rossellini.
Difficile da spiegare come e quanto possa colpire questo racconto, a volte infastidire per la durezza di una trasmissione il più possibile veritiera di questa esperienza. Questo film appare totalmente rivolto e impegnato a far partecipare lo spettatore ad una testimonianza di vita estremamente travagliata e piena di speranza.

Inutile stare a descrivere tutti i passaggi e tutta la vicenda sanitaria. Basta dare delle brevi pennellate e delineare i tratti fondamentali dell’opera.
L’ordine e la capacità di sintetizzare e bilanciare le varie testimonianze, i vari interventi fa intendere che il lavoro non è stato puramente una riproduzione cronologica e piatta, ma si nota l’attenzione a gestire efficacemente i vari passaggi.
Si tratta di un prodotto duro, sconvolgente, difficile da vedere fino in fondo e da digerire. Questa può risultare una critica oltre che un apprezzamento, perché se riesce a stare sul crinale tra il forte e l’estremo con un certo equilibrio, dopo un poco lo spettatore inizia a porsi la domanda: “A che scopo?”. È evidente l’importanza del messaggio umano che vuole trasmettere, ma il rischio di arrivare troppo in là si percepisce chiaramente, e sensibilità più spiccate possono sentire un certo senso di eccessivo e poco utile.

Anche perché, nonostante il grande esempio che si riceve da una parte guardando la sua forza di volontà e il suo coraggio e dall’altra la disponibilità di chi lo aiuta e circonda, si arriva a pensare che solo pochi si possono permettere di avere quel tipo di persone accanto, quel genere di possibilità nelle cure e nelle tecnologie. Forse anche questa è una delle cose che Gil Rossellini riesce a far notare, volontariamente o meno non importa.
Speriamo che la rarità eccezionale della sua malattia non sia pari a quella delle possibilità di avere delle cure e delle soddisfazioni personali, umane e lavorative come quelle che è riuscito ad ottenere lui con il suo lavoro e la sua bella famiglia.

Titolo originale: Kill Gil (Vol. 2)
Nazione: Italia, Svizzera
Anno: 2006
Genere: Documentario
Durata: 90′
Regia: Gil Rossellini

Cast: Gil Rossellini
Produzione: Rossellini & Associati, Swiss Paraplegic Centre

Data di uscita: Venezia 2006