Cartagena de Indias, Colombia, fine del XIX secolo: il giovane telegrafista Florentino Ariza porta un telegramma ad un ricco commerciante di muli, e vagando per il suo patio lussureggiante, vede la figlia e se ne innamora perdutamente.
Fermina è bella ed istruita, ma senza alcuna esperienza del mondo, e come stordita dalla passione sprigionata dalle lettere di Florentino, accetta il corteggiatore ardente fino a promettergli di sposarlo, in completo disaccordo con il padre parvenu che ha in mente ben altro matrimonio. Non tarderà a presentarsi il pretendente giusto, un medico di grido per i suoi studi parigini sul colera, che contemporaneamente sta debellando la popolazione; Fermina lo sposa ignara del dolore che provoca in Florentino, e diviene così l’ossessione del ragazzo, che l’aspetterà per 53 anni, 7 mesi, 11 giorni, spiandone la vita come un guardone alla finestra, ed attendendo paziente la morte del marito di lei.
Come Fermina, il Premio Nobel Garcia Màrquez dopo lunga insistenza è capitolato ed ha ceduto i diritti del romanzo al produttore Scott Steindorff per farne un film, a cui ha collaborato correggendo la sceneggiatura che il regista Mike Newell Quattro matrimoni e un funerale, Harry Potter e il calice di fuoco gli spediva passo passo via lettera.
Il romanzo è un’opera sull’amore e sull’attesa, declinati nel modo fantastico talvolta surreale tipico della letteratura sudamericana, in cui il mondo immaginario prevale su quello reale, e i protagonisti seguono le loro emozioni e i ritmi della natura più che qualsiasi logica.
E’ stato sicuramente un atto di coraggio trasformare in film 60 anni di storia densi di aneddoti che colorano tutta la disperazione di Fiorentino, ma sulla riuscita dell’impresa si nutrono dei dubbi, dovuti soprattutto all’impronta hollywoodiana che toglie un po’ di “sudamericanicità” al tutto.
Essenzialmente fa difetto il pathos, si respira poco la sofferenza di Florentino, il suo stare seduto alla panchina ad aspettare la visione della ‘dea incoronata’, mancano le emozioni nell’incontro senile tra i due protagonisti; pare che il regista si sia concentrato nel riportare tutti gli avvenimenti descritti nel romanzo, ed abbia perso il lato magico e fantastico di un amore senza confini al punto da diventare irreale, che ne è il fil rouge.
Gli attori protagonisti sono stati scelti al di fuori del cast hollywoodiano proposto inizialmente dalla produzione: Giovanna Mezzogiorno interpreta Fermina dalla giovinezza alla vecchiaia, e lo fa con la consueta professionalità, che l’ha portata a prendere lezioni per parlare e muoversi come una donna anziana, dimostrando di essere una grande attrice definitivamente sdoganata in produzioni straniere; lo spagnolo Javier Bardem è Florentino, ma la sua performance non sembra all’altezza di quanto visto in Mare dentro o Prima che sia notte, forse risentendo dei toni tenui del film.
Girato proprio tra le calli coloniali di Cartagena e i cortili pieni di alberi di mango, il film ha ottime inquadrature, svelando una fotografia che coglie il particolare rivelatore di un mondo lussureggiante e magico.
L’amore ai tempi del colera
Titolo originale: Love in the Time of Cholera
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 138’
Regia: Mike Newell
Sito ufficiale:
Cast: Javier Bardem, Benjamin Bratt, Hector Elizondo, Catalina Sandino Moreno, Giovanna Mezzogiorno, Liev Schreiber, John Leguizamo, Laura Harring, Patricia Castañeda, Fernando Montenegro
Produzione: Stone Village Pictures, Grosvenor Park Media ltd.
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 21 Dicembre 2007 (cinema)