Dal XIII al XV secolo un comune linguaggio figurativo dal Veneto si irradia
lungo le coste marchigiane, abruzzesi e pugliesi per poi giungere in Dalmazia. Tra le 50 opere in mostra, oltre che dalle Marche, anche preziosi dipinti da Zagabria, Amsterdam e Roma.
L’arrivo da Zara di un pittore veneziano accusato di aver segregato nella propria dimora la moglie di un marinaio della Serenissima; di ciò avranno parlato i fermani prima di restare incantati dalla prodigiosa abilità con cui Carlo Crivelli dipingeva santi cavalieri azzimati come damerini, asceti consumati dal digiuno e martiri ammiccanti in vesti sontuose a far da comprimari a Vergini eleganti e sofisticate nei suoi polittici risplendenti d’oro e di smalti.
L’opulenza di Venezia e di Bisanzio, declinata con uno spirito pienamente partecipe delle novità rinascimentali, approdava dunque all’interno delle austere aule gotiche delle chiese picene, rafforzando l’ammirazione di quelle genti per la città lagunare con la quale da almeno due secoli erano stati stretti vantaggiosi patti commerciali e proficue relazioni artistiche. Il lungo elenco di podestà veneziani che fra XIII e XIV secolo si sono avvicendati ai vertici del comune fermano, le lettere dogali conservate presso l’Archivio di Stato di Fermo, le testimonianze erratiche di architettura e scultura, il prezioso rilucere degli smalti che decorano l’oreficeria liturgica sono i “segni” tangibili di un rapporto plurisecolare. L’ecumene adriatico, sotto la tutela del leone marciano, si identificava anche attraverso le manifestazioni della creatività che contribuivano alla diffusione di un comune linguaggio figurativo che dal Veneto si irradiava lungo le coste marchigiane, abruzzesi e pugliesi per poi giungere in Dalmazia, secondo un articolato gioco di triangolazioni che trovavano alimento nella rete dei rapporti commerciali intessuti con lungimirante astuzia dai mercanti veneziani.
Rappresentate simbolicamente da due animali ugualmente nobili, il “Leone Alato” per Venezia e “L’ Aquila” per Fermo, le due città adriatiche ricostruiscono oggi la loro antica alleanza prendendo spunto dalle comuni radici culturali. La mostra “L’aquila e il leone” consentirà di ammirare nelle due sedi espositive di Fermo e di Sant’Elpidio, dal 24 marzo 2006, capolavori dimenticati eseguiti da pittori, scultori ed orafi veneti e la generosità di vari prestatori permetterà il temporaneo rientro nel Fermano di polittici dispersi di Jacobello del Fiore, Carlo e Vittore Crivelli, Lorenzo Lotto e Palma il Giovane eseguiti per le chiese del territorio.
Un evento progettato per ricostruire le fila di una congiuntura artistica che affondava le proprie radici in quei territori della terraferma che rappresentavano l’humus necessario alla fioritura di una grande civiltà artistica, il cui magistero ancora oggi rende affascinante il percorrere le dolci colline del Fermano alla ricerca delle cospicue tracce di antiche consuetudini.
Il Comitato Scientifico, presieduto da Stefano Papetti, si avvale della presidenza onoraria di Pietro Zampetti. Catalogo Marsilio Editore.
Mostra promossa da: Regione Marche-Assessorato alla Cultura, Provincia di Ascoli Piceno-Assessorato alla Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Soprintendenza per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico delle Marche di Urbino, Comune di Fermo, Arcidiocesi di Fermo, Fondazione Carifermo, Comune di Sant’Elpidio a Mare, Sezione Archivio di Stato di Fermo, Provincia di Venezia-Assessorato alle Attività Culturali, Comune di Venezia.
“L’AQUILA E IL LEONE”
I rapporti artistici fra Venezia, Fermo, Sant’Elpidio a Mare e il Fermano. Da Jacobello a Crivelli e Lotto
Palazzo dei Priori, Fermo 24 marzo- 17 settembre 2006
Pinacoteca Vittore Crivelli, Sant’Elpidio a Mare, 24 marzo- 17 settembre 2006ORARI DI APERTURA: dal 25 marzo al 15 giugno:Feriali 10,00 -13,00/15,30-18,00; Festivi 10.00-13.00/15,30-19.00 Lunedì chiuso escluso festivi
Dal 16 giugno al 17 settembre feriale e festivi 10,00-13,00, 16,00-20,00 – Tutti i giovedì di luglio e agosto e dal 10 al 20 agosto apertura serale 21.00-23.00. Lunedì aperto
BIGLIETTI: Intero € 6,00 comprensivo della visita alla Pinacoteca, Ridotto € 5,00 comprensivo della visita alla Pinacoteca (militari, over 60, soci ACI e soci Touring, soci Piceno Card, gruppi superiori a 15 persone); Ridotto speciale per le scuole: € 1,50 comprensivo della visita alla Pinacoteca
Tutti i giovedì di luglio e agosto ingresso ridotto per l’intera giornata
Gratuito per i minori di 6 anni, accompagnatori di gruppi, guide abilitate, giornalistiBIGLIETTERIA, INFORMAZIONI: Punto Informativo Musei di Fermo
tel. 0734/217140, fax 0734/215231
UFFICIO STAMPA- INCENTIVE MANAGEMENT:“Economia & Cultura” – Gabriella Papini,
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