La bella e un po’ tormentata Joanna non rimane mai più di tre giorni nello stesso posto. Il lavoro di rappresentante sembra soddisfare la sua più profonda esigenza: fuggire da qualcosa che la perseguita. Ma una volta giunta a La Salle, in Texas, e rivisti i luoghi della sua infanzia, inizia una serie di visioni e ricordi: in quest’occasione sarà difficile allontanarsi, almeno fino a quando non avrà capito cos’aveva visto durante quella notte di tanti anni prima.
Approda nelle sale italiane un altro thriller con Sarah Michelle Gellar. L’attrice, dopo l’esordio con Buffy e una parentesi horror di stampo asiatico (The Grudge I e The Grudge II), mira a confermarsi reginetta del film d’atmosfera. In questo caso, smagrita e dal volto un po’ teso (ma sempre graziosa) è la protagonista di uno psycho-thriller realizzato nel 2006, creato con poco sangue e molti effetti a sorpresa. Passato al cinema in punta di piedi, senza grande pubblicità e senza alcuna fiducia nelle sue doti di film d’intrattenimento, L’incubo di Joanna Mills (rovinato da un brutto titolo italiano – quello originale, più sintetico e meno pretenzioso, è The return) si presenta come un’opera senza grandi sorprese: un prologo mediamente angoscioso, una protagonista non del tutto sana di mente, ambientazioni sporche e cadenti, personaggi un po’ stereotipati. Eppure alcune sue particolarità lo rendono un prodotto che non merita di essere del tutto snobbato. La trama molto semplice (una ragazza ha delle visioni e un passato poco chiaro, rivede dei luoghi misteriosi e pregni di simboli inquietanti, si dedica a ricomporre il puzzle dell’azione delittuosa alla quale ha assistito) non è in realtà un difetto, poichè non ha la pretesa di confrontarsi con grandi temi né di scioccare il pubblico con argomenti di carattere torbido o malsano.
Durante gli 85′ di proiezione si dipana una matassa che è facile intuire, ma che è resa interessante da una narrazione non lineare che investe tutto il primo tempo. Durante questa prima sezione il film inoltre si nobilita con alcuni tocchi di regia piuttosto eleganti: piacevole è il delicato feticismo sui colori e sugli oggetti che circondano Joanna (le conchiglie, la lampada di vimini, le tendine di plastica). I movimenti di macchina sono a volte spiazzanti e non necessariamente fedeli alle regole di ripresa cinematografica, e il plot giallo, pur senza grandi guizzi, è godibile.
Purtroppo il resto del film è rovinato da una fotografia a tratti bruttina e da un utilizzo smodato e non gustificato del bus (lo spavento a sorpresa ottenuto con immagini guizzanti e/o grandi alterazioni nel sonoro), e questo può rendere meno gradevole l’impianto spettacolare. Ad ogni modo, si tratta di difetti a cui lo spettatore (se è senza pretese) è in fin dei conti abituato. Si rifarà nel finale: la soluzione dell’enigma, un po’ didascalica, ricorda certi altri film (da Profondo rosso a The ring a – addirittura – Supervixens!), ma è comunque chiara e piacevole: la suspense mantiene alto l’interesse e, pur non essendo certo un esercizio “alla Hitchcock”, non è nemmeno fastidiosa.
Insomma, dopo la visione noi non avremo forse gli incubi come Joanna Mills, ma dare uno sguardo all’ennesimo film parapsicologico d’oltreocaeno non sarà stato spiacevole né deludente.
Titolo originale: The return
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 85′
Regia: Asif Kapadia
Sito ufficiale: www.thereturnmovie.net
Cast: Sarah Michelle Gellar, Brad Leland, J.c. Mackenzie, Angela Rawna, Adam Scott, Brent Smiga, Katherine Willis, Robert Wilson, Peter O’brien, Sam Shepard
Produzione: Rosey Film Productions LLC, Biscayne Pictures, Intrepid Pictures, Raygun Productions, Rogue Pictures
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 18 Gennaio 2008 (cinema)