Strani omicidi si ripetono in pochi giorni nella capitale francese. I corpi di tre immigrate clandestine turche, mutilate e seviziate nel peggiore dei modi, vengono rinvenuti dalla polizia. Il giovane capitano Paul Nerteaux (Jocelyn Quivrin) indaga in direzione di uno psicopatico serial killer che corrisponde all’identikit dell’omicida meticoloso: nessuna traccia lasciata sui cadaveri e nessun indizio a suo carico. Per cercare di venirne a capo, Nerteaux decide di reintegrare in servizio attivo Schiffer (Jean Reno), poliziotto scomodo, corrotto e violento esiliato in un ospizio lontano dalle luci della ribalta.
Allo stesso tempo, Anne Heymes (Arly Jover) perde improvvisamente una parte della memoria: ricorda tutto, ma non suo marito. In breve, e con l’aiuto di una psichiatra (Laura Morante), la donna inizia a dubitare di chi le sta intorno, sospettosa di non esser vittima di una malattia, ma di qualcosa di ben più losco e sconvolgente. Ad un certo momento, le due storie troveranno un denominatore comune in una sanguinosa caccia all’uomo sullo sfondo di traffici illegali, clan mafiosi e nazionalisti turchi.
Dal romanzo di Jean Christophe Grange (dai cui libri sono stati tratti già altri film di successo come “I fiumi di porpora” e “Vidocq”), “L’impero dei lupi” si presenta fin da subito come un thriller destinato ad un pubblico internazionale affamato di colpi di scena e complicati e violenti intrighi. Non c’è nulla infatti, se non le location, a distinguerlo da una qualsiasi pellicola americana di questo genere. E come tutti i prodotti non originali, subisce i pregi e i difetti degli schemi emulati.
Una lunga serie di stereotipi, situazioni già viste in decine di pellicole e luoghi comuni, si accumula ritmicamente durante l’incedere del film, minando di volta in volta i meccanismi di una sceneggiatura calibrata su misura per sorprendere lo spettatore al momento giusto. Situazioni come le schermaglie tra il poliziotto giovane e quello più esperto, quello buono e quello cattivo, quello onesto e quello corrotto sono cliché quanto mai abusati che purtroppo non vengono riscattati dalle trame parallele (esperimenti militari, mafia, amnesia, droga e vendetta) sviluppate nella storia.
Resta tuttavia pregevole l’impeccabile messa in scena del regista Chris Nahon, al pari delle migliori produzioni d’oltreoceano che riempiono le nostre sale, e il lavoro estremamente curato e professionale di tutta la troupe. Una fotografia spenta, scura e grigia si adatta perfettamente – non senza malizia – alle esigenze di copione, mentre una continua pioggia inumidisce le già provate membra dei protagonisti, accompagnandoli nella loro rapida ed inesorabile discesa agli inferi. Ma una buona fattura, qualche attore di fama internazionale e qualche discreto effetto speciale non possono sopperire alla banalità di situazioni convenzionali, mentre l’utilizzo di schemi collaudati finisce per appesantire la narrazione piuttosto che rinforzarne le fondamenta.
Titolo originale: L’impero dei lupi
Nazione: Francia
Anno: 2005
Genere: Azione
Durata: 128′
Regia: Chris Nahon
Sito ufficiale: www.lempiredesloups.com
Sito italiano: www.limperodeilupi.it
Cast: Jean Reno, Arly Jover, Jocelyn Quivrin, Laura Morante, Philippe Bas,
Produzione: Patrice Ledoux
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 30 Settembre 2005