Un uomo torna a casa, dopo una lunga assenza. Scende al volo da un treno a Genova, tra gli scogli e i carrugi, città portuale, città di leggende, città dei Mille. Quest’uomo la attraversa cercando i luoghi di un tempo, ormai in dismissione, che affiorano alla memoria nel loro antico splendore. Nella piccola dimora nel ghetto della città vecchia, l’aspetta da anni una cena fredda e la compagna di una vita. Mary in strada ed Enzo in carcere si sono aspettati per 14 anni anni (“la lunga stecca” come la chiama Enzo) e voluti sin dal tempo del loro incontro dietro le sbarre, quando ancora si mandavano messaggi muti, registrati su cassette nascoste.
Una casetta in campagna sopra la città e il suo mare, questo è il loro sogno, lontano dal tempo presente, sospeso in un altro tempo di semplice felicità. Ora e ancora, condividono il loro destino furtivo con i compagni degli abissi nel dedalo di Croce Bianca, Madre di Dio, Sottoripa… nomi antichi di un posto non ancora moderno dove il Novecento s’è incagliato come una nave senza ancora.
La bocca del lupo (il titolo si riferisce ad un celebre romanzo ottocentesco di Remigio Zena) è il primo film italiano in concorso al Torino Film Festival.
Dopo Il passaggio della linea, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007, Pietro Marcello dirige un documentario raffinato, ma la regia non documenta solo, la regia racconta. Racconta una testimonianza su una storia perdutamente nostalgica, umile, ma intima. E mentre rare immagini di repertorio, filmate da cine amotoriali e non, realizzati da genovesi di lunga generazione, si amalgamo alla genova marinara di oggi, scorrono, fuori campo, le immagini e le voci dei due protagonisti, che raccontano, senza paternalismi, la loto esistenza. Enzo è un immigrato meridionale, giunto da Catania al nord da bambino e entrato nella criminalità. Mary è un travestito, ex tossico dipendente. Le loro solitudini si sono incontrare e si sono regalete compassione, appoggiandosi. Hanno visuto 14 anni tra visite in carcere e permessi di libera uscita, tra nastri con voci registrate.
La bocca del lupo possiede un forte impatto cinematografico per la delicatezza visiva e l’essenzialità narrativa. La regia non si sperde, si concentra sulle vite e sulle persone. Attraverso Enzo e Mary, Marcello, silenziosamente, punta l’obiettivo della cinepresa sul tessuto sociale, che appartiene a tutte le città, intriso di storie piccole, di memoria, di fuoco, sabbia e sale. La bocca del lupo ha quel fascino poetico, triste, ma non tragico, senza finzione, che sanno avere le antiche ballate o le canzoni di De Andrè.
Questo film nasce da un’idea della Fondazione San Marcellino, gesuiti di Genova, che da anni assiste in diversi modi la comunità di senza tetto, emarginati e indigenti della città.
Titolo originale: La bocca del lupo
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Documentario, Drammatico
Durata: 76′
Regia: Pietro Marcello
Sito ufficiale: www.mymovies.it/laboccadellupo
Cast: Vincenzo Motta, Mary Monaco
Produzione: Indigo Film, Fondazione San Marcellino, L’Avventurosa Film
Distribuzione: BIM Distribuzione
Data di uscita: 19 Febbraio 2010 (cinema)