Orizzonti
Frutto di un lungo percorso di ripresa, il documentario del regista americano Frederick Wiseman sulla vita all’interno di una grande compagnia di danza com’è tutto’ora quella dell’Operá di Parigi, è stato presentato fuori concorso nella sezione Orizzonti alla 66. Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia.
Quando non servono parole per catturare lo sguardo. Quando anche la macchina da presa si fa testimone di una creazione, della fatica, di un sogno, della bellezza.
E’ raro vedere, all’interno di grandi festival cinematografici, lavori come quello presentato dal regista americano Frederick Wiseman che ha voluto documentare, da attento osservatore, tutti gli aspetti del lavoro e della vita all’interno del Corpo di Ballo dell’Operá di Parigi, un istituzione in Francia e nel mondo. Il lungo processo di ripresa ha coinvolto il regista nel vivo della vita della compagnia, attraverso le lezioni giornaliere, le prove e gli spettacoli: le sue immagini, semplici ed eleganti, sottolineano la perfezione, l’attenzione rigorosa alla tecnica e alla precisione del movimento che ogni giorno i ballerini, guidati dai maitre del ballet e dai coreografi residenti nella compagnia , inseguono e sperimentano con il loro corpo.
Dopo aver raccontato, nel 1995, il corpo di ballo della American Ballet Theatre di New York, con questo documentario Wiseman è tornato ad immergersi nel modo della danza, e ha seguito il lavoro della compagnia per sette settimane, soffermandosi in particolare su sette balletti, di cui vediamo le prove e alcune parti dello spettacolo: Genus di Wayne McGregor, Le Songe de Medée di Angelin Preljocaj, La Maison de Bernarda di Mats Ek, Paquita di Pierre Lacotte, Casse Noisette di Rudolph Nureyev, Orfeo e Euridice di Pina Bausch, Romeo e Giulietta di Sasha Waltz.
In un’intervista con Pierre Legendre, il regista afferma che l’idea di fare un film sulla danza è nata dalla curiosità di scoprire cosa sia davvero la danse e la relazione che si instaura tra corpo e mente in questa disciplina. Ogni singolo gesto compiuto dal ballerino è il risultato della pratica e di un lungo lavoro: dall’età di sei, sette anni ad un danzatore viene insegnato come manipolare e cambiare il proprio corpo per raggiungere la perfezione. Una perfezione non naturale, ma che lotta costantemente con il passare del tempo e il decadimento.
Anche la performance, come il corpo, è transitoria. Per Wiseman è stato un privilegio osservare persone che hanno consacrato la loro vita alla danza e che, nonostante tutto, non possono combattere la loro lotta contro il passare del tempo e la morte, se non per un breve periodo di tempo. E’ affascinante l’evanescenza della danza.
Le immagini si snodano piacevolmente sullo schermo, inseguendo il ritmo della musica, dell’allestimento degli spettacoli, i dietro le quinte della sartoria, della direzione, del cuore di questo grande teatro. Di una grande compagnia.
LA DANSE: THE PARIS OPERA BALLET
Di: Frederick Wiseman
Durata: 159’
Colore