“LA FIAMMA SUL GHIACCIO” di Umberto Marino

Storia di una vicenda ai margini

Secondo gli studiosi, la sindrome di Asperger è un disordine pervasivo dello sviluppo, vicino all’autismo e abitualmente definito come una forma di autismo “ad alto funzionamento”; il termine fu escogitato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981, che lo prese dallo studioso, pediatra e psichiatra austriaco, Hans Asperger, il cui lavoro fu riconosciuto solo a partire dagli anni Novanta. Si ritiene, sostanzialmente, che si tratti di un tipo di autismo con una evidente manifestazione di difficoltà nelle relazioni sociali, oltre che nella rappresentazione e classificazione della realtà (come abitualmente nell’autismo).

Fabrizio (interpretato da Raoul Bova), un professore di matematica, è affetto da questa sindrome che, purtroppo, gli impedisce di provare qualunque tipo di sentimento: l’incontro con Caterina (interpretata da Donatella Finocchiaro), una barbona che si innamora di lui e cerca in ogni modo di attirare la sua attenzione su di lei, segnerà l’esistenza apparentemente già definita dell’uomo; Caterina, tuttavia, non è solo una senzatetto, è soprattutto una schizofrenica, finita sulla strada a mendicare dopo un’infanzia traumatica.
L’amore, apparentemente impossibile, si compie: Caterina invade lo spazio silenzioso di Fabrizio attraversando il confine fra realtà e immaginazione, fra possibile e incredibile, convincendo perfino il giovane professore a smettere la propria terapia farmacologica e a recarsi in un santuario per chiedere una grazia.

Due mondi ai margini della realtà, due condizioni che, pur nelle reciproche diversità, non possono integrarsi completamente e, in virtù di ciò, intraprendono un cammino personale, costituito di momenti di profonda immersione nel subconscio dei protagonisti, in un interessante gioco sul punto di vista e sul suo rovesciamento.
L’idea, nata – come racconta il regista Umberto Marino – “Da un articolo che riguardava una complicata relazione sentimentale fra due matti”, nella messa in opera ha assunto pienamente le caratteristiche di una storia di amore assoluto, totale, delineato proprio per estremi; una vicenda, insomma, in cui l’essenza dei fenomeni, delle esperienze, è ancora più profonda e, conseguentemente, ancora più “indifesa”.

Il protagonista, un Raoul Bova fresco di una lunga esperienza americana dedicata alla fiction, si mette alla prova in un ruolo che riporta alla mente altre vicende cinematografiche legate a storie analoghe, come il Dustin Hoffman di Rain Man o il Tom Hanks di Forrest Gump, entrambi casi emblematici di situazioni border-line: una prova d’attore dunque, per Bova, dichiaratosi “alla ricerca di conferme” e ispiratosi, in realtà, non ai divi sopra menzionati, bensì ad un giovane conosciuto di persona (con un piccolo ruolo nel film), realmente affetto dalla sindrome di Asperger.

Ma come per tutte le storie d’amore, c’è sempre una prova da superare: un’esperienza in cui prendere coscienza dei reali confini del sentimento e delle concrete possibilità per la relazione di coppia di “decollare”, di vivere, di essere. La prova sarà quindi, per il protagonista, la riassunzione dei farmaci sospesi per chiedere la grazia: la prova sarà, tristemente, la scoperta di non ricordare più nulla dell’amata Caterina…
Una pellicola intensa, impegnativa sia nel contenuto che nella scelta operativa, un film per chi sia pronto a calarsi in una prospettiva “di nicchia”, al limite, alle soglie di un tipo di amore e di sofferenza che la normalità, per sua stessa natura, impedisce.

itolo originale: La fiamma sul ghiaccio
Nazione: Italia
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Regia: Umberto Marino
Sito ufficiale: www.lafiammasulghiaccio.it
Cast: Raoul Bova, Donatella Finocchiaro, Massimiliano Giusti
Produzione: Albatross Amp
Distribuzione: Albatross Amp
Data di uscita: 10 Marzo 2006