“LA PASSIONE DI CRISTO” di Mel Gibson

E’ finalmente uscito anche in Italia l’attesissimo film di Mel Gibson “La passione di Cristo” . “Finalmente” perché di sentirne parlare non se ne poteva più: polemiche e indiscrezioni hanno monopolizzato i media negli ultimi mesi. Il fenomeno mediatico creato è qualcosa che non ha precedenti e che ha immediatamente dato i suoi frutti: più di 1.000.000 di euro di incassi nelle prime 24 ore. Si può dire quindi che le polemiche precedenti all’uscita del film (Antisemitismo? Antistoricismo? Fanatismo?) hanno accresciuto in maniera esponenziale l’interesse per la pellicola ed il tutto ora si unisce ad un merchandising di pessimo gusto, inevitabile corollario di un fenomeno che prima che cinematografico è mediatico e di costume.
Difficile aggiungere altro rispetto a tutto ciò che è già stato detto.

Il film narra le ultime dodici ore della vita di Gesù, partendo dall’Orto degli Ulivi in cui Gesù (Jim Caviezel) prega dopo l’Ultima Cena e resiste alle tentazioni di Satana (Rosalinda Celentano), passando per il tradimento di Giuda (Luca Lionello), la condanna dei sommi sacerdoti a Gerusalemme, le indecisioni di Pilato (Tristo Naumov Shopov) e la commozione di sua moglie (Claudia Gerini), sino alla flagellazione e crocifissione finale sempre e costantemente sotto lo sguardo addolorato di Maria (Maia Morgenstern), Maddalena (Monica Bellucci, mai così espressiva) e Giovanni (Hristo Jivkov).

Non si vuole qui affrontare il discorso riguardo la fedeltà della ricostruzione storica del film e dei dialoghi in aramaico e latino: questo è compito di storici e teologici. Lasciando stare anche eventuali implicazioni storico-politico-sociali, ma da un punto di vista estetico, si può dire che nel film tutto sia finalizzato alla spettacolarizzazione della violenza: il film punta a coinvolgere emotivamente solo ed esclusivamente attraverso la visione del sangue, della sofferenza e dello squartamento della carne. Gibson ha scelto la via dell’orrido per suscitare attenzione e clamore; ma si rimane delusi perché oltre a questo vi è ben poco. Siamo d’accordo che la passione sia stata anche questo e che i metodi di tortura di 2000 anni fa fossero cruenti, ma siamo altrettanto convinti che il sacrificio di Cristo necessiti di una contestualizzazione che manca nel lavoro di Gibson: “The Passion” non fornisce mai un chiaro motivo che spieghi tutto questo spargimento di sangue e l’epilogo della Resurrezione è ridotto a pochi secondi. Ad essere assente è, soprattutto, la dimensione interiore e spirituale dei Vangeli: non vi è traccia di quel sentimento di speranza e di redenzione che Gesù ha portato nel mondo, c’è invece il rischio di trasmettere un messaggio di odio che, primo, non è in sintonia con la Parola di Cristo, secondo, non è ciò di cui il mondo ha bisogno al giorno d’oggi. Inoltre, da un punto di vista artistico, la pellicola è estremamente debole. Se la fotografia di Caleb Deschanel lascia mozzafiato, (ed in questo aiuta anche l’affascinante location materana), a livello di regia, infatti, vi è ben poco: i flash-back che spezzano il martirio per ricordare i situazioni passate risultano inutili elementi accessori, mentre i ralentì nelle scene più simboliche e cruenti e gli inserti orrorifici con nani e bambini dalle sembianze mostruose sono scelte stilistiche che puntano ancora una volta al coinvolgimento emotivo attraverso la facile via dell’eccesso e attraverso un linguaggio più consono a film horror, pulp e splatter che a quello religioso e spirituale.

Emozioni in abbondanza, quindi, ma sentimenti e riflessioni assenti. Non c’è complessità e introspezione psicologica, e lo spettatore, sommerso dagli zampilli di sangue e dai brandelli di carne, non ha spazio e tempo per contemplare, indagare, riflettere e meditare sulla sofferenza spirituale di Cristo e sul mistero dell’Incarnazione e della Resurrezione. Si tratta di due ore di tortura esasperata, eccessiva, sadica e utile solamente ad una logica commerciale.

Titolo originale: The passion of the Christ
Nazione: Usa/Italia
Anno: 2003
Genere: Drammatico
Durata: 130′
Regia: Mel GibsonSito ufficiale: www.thepassionofthechrist.com
Cast: James Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Ivano Marescotti, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini, Sergio Rubini
Produzione: Bruce Davey, Mel Gibson, Stephen McEveety
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 07 Aprile 2004 (cinema)

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