LA PIONIERA DI SAN SIRO

Dal palco di Sanremo, 12 anni fa, a quello di San Siro, Laura Pausini ha percorso una lunga strada di successi planetari. La sua semplicità, genuinità romagnola, è la qualità che le ha spalancato le porte dei cuori di milioni di fan, di ogni lingua e cultura.

Prima donna a esibirsi allo stadio Meazza, prima donna italiana a vincere il Grammy (Los Angeles, febbraio 2006), si è definita “una donna normale, una donna come voi, che ha vinto un premio grassie a voi!”

Sabato 2 giugno, circa settantamila persone erano lì per lei. Cartelloni e striscioni colorati esprimevano stima, gioia, affetto, orgoglio per Laura. Il pubblico era variegato: mamme che accompagnavano figlie e amiche delle figlie, gruppi organizzati provenienti dall’Italia e dal mondo (dal Belgio all’Argentina), fidanzati, amici uniti da lei. Sotto la pioggia, che dal pomeriggio e, poi, per tutta la notte, non ha dato tregua, il “bagno” di folla non ha smesso un attimo di esprimere il suo entusiasmo.
Poco dopo le 19.30, sul palco, degno dei più grandi cantanti e gruppi rock, è salito un amico della nostra star, Tommy Vee (reduce di uno dei gf) che, alla consolle, ha scaldato il pubblico infreddolito, mixando musica house e disco dance.

Puntuale, alle 21.15, da una pedana in stile Madonna, sulle note di Io canto, con un microfono luccicante, emerge Laura. Il suo pubblico urla, canta, applaude, salta. Lo spettacolo è emozionante: giochi di luce si allargano e combinano attorno ai 70 metri del palco. È visibilmente e comprensibilmente emozionata, gli occhi le brillano, la voce, quando saluta i suoi fan, è tremante. Dedica il concerto a sua mamma e alla sua amica Antonella ( Russo, sua fan, uccisa dal convivente della madre).
Due ora di concerto in cui non si è risparmiata, in cui il suo carisma, la sua professionalità hanno lasciato la folla estasiata ed euforica. Ha percorso instancabilmente, per tutto il concerto, il lungo palco, bagnata, gocciolante, ma con una voce strepitosa, calda che entra dentro e vibra.

Solo tre brevi pause, per riprendere fiato e cambiarsi; nel primo intermezzo, il maxischermo centrale, di 90 mq, ha proiettato un suo filmato futuristico molto bello, con tema IO e tutto quello che comporta seguire il proprio IO.
Ha cantato cover tratte dal suo ultimo cd, le canzoni che l’hanno fatta conoscere e amare dai suoi fan, rendendola “incancellabile”. In spagnolo, “la mia seconda lingua”, ha cantato Mi Libre Cancion ( Il mio canto libero, Battisti), Dispárame Dispara (Spaccacuore, S. Bersani). Una perla geniale è stato il sensuale mix tra Y Mi Banda Toca El Rock e La Isla Bonita.
Ha reso omaggio a tutti gli ammiratori giunti cantando, oltre che in italiano e spagnolo, in francese, inglese e portoghese.

Esplosione di urla, con effetto boato, quando sul palco è salito il super ospite, Tiziano Ferro. Lui e Laura hanno duettato, in un’armonia di voci strepitose e intense, Non me lo so spiegare.

Gran finale, perfettamente scenografico, con lancio di coriandoli e stelle filanti argentei, esplosi come fuochi artificiali dal palco. Laura-la-star, tornata sul palco con indosso un accappatoio nero da pugile e, dietro, la scritta fuxia Laura Pausini, ha mimato qualche mossa da boxe, mentre il pubblico continuava a cantare.
Mentre la folla defluiva, sullo schermo centrale sono apparsi i titoli di coda con tutti i suoi ringraziamenti.