Il volume di Savelloni ha l’obiettivo di far conoscere, attraverso la sua biografia artistica, un regista italiano decisamente poco conosciuto: Valerio Zurlini.
Fra le sue opere più note, anche se non al grande pubblico di oggi, possiamo ricordare Il deserto dei Tartari e Cronaca familiare. Il saggio ripercorre, anche dando voce direttamente al regista, tutto il suo cinema, definito da Savelloni come «la speranza della disperazione ovvero la disperazione della speranza».
Savelloni cerca di trasmettere l’umanità che emerge dai film di Zurlini, spesso ambientati in ambienti storici e sociali degradati o avversi, come ad esempio Estate violenta o Le soldatesse dove i protagonisti sono costretti a misurarsi con tutte le difficoltà e le violenze portate dalla guerra. Eppure proprio nelle situazioni malsane e disperate diventa decisivo l’impegno morale dell’individuo, che costituisce l’unico elemento che può difendere e preservare la dignità umana. Così Carlo e Roberta, protagonisti in Estate violenta, comprendono gli sbagli fatti fino a quel momento, arrivando a separarsi definitivamente, in seguito ad un bombardamento subito dal treno sul quale stavano viaggiando che li metterà violentemente davanti alle proprie colpe e responsabilità.
Il motivo dello scarso interesse mostrato dal mondo del cinema all’opera di Zurlini, secondo l’autore, è da ricercare nel rigore autoriale del regista, che gli ha impedito di scendere a compromessi con i produttori e lo ha costretto a sofferte rinunce.
Il volume ripercorre in modo molto dettagliato l’intera carriera del regista, prendendo in esame ogni sua singola opera, dai primi cortometraggi agli otto lungometraggi realizzati in carriera, oltre ai vari soggetti, sceneggiature e regie teatrali.
La spiaggia nel deserto, I film di Valerio Zurlini, Francesco Savelloni,
MEF Firenze Atheneum Oxenford, 2007, pp. 144, € 13,20