LA VALCHIRIA DI WAGNER DIRETTA DA GEORG SOLTI

UN OMAGGIO ALLA SCOMPARSA DI BIRGIT NILSSON

“Braut und Schwester bist du dem Bruder, so blühe denn Wälsungen-Blut!“
“Sposa e sorella sei tu al fratello… così dunque fiorisca il sangue dei Walsidi.”
Con queste parole pronunciate da Siegmund in un impeto di ardente passione nei confronti di Sieglinde, sua sorella gemella, si chiude il primo atto della Valchiria di Richard Wagner, opera che si colloca come prima giornata (dopo il prologo dell’Oro del Reno) o se meglio si preferisce secondo episodio della tetralogia “L’anello del Nibelungo” l’immenso lavoro operistico che impegnò Richard Wagner dal 1851 fino al 1874 e che fu rappresentato nella sua interezza nell’agosto del 1876 nel Teatro consacrato all’esecuzione delle sole opere wagneriane, voluto dallo stesso compositore e costruito grazie alla sagacia di Cosima Lizt (moglie di Wagner) con il contributo economico determinante di Ludwig II, a Bayreuth nella bassa Baviera.

Dopo il ratto dell’oro del Reno compiuto da Alberich ai danni delle figlie del fiume tedesco e la conseguente maledizione lanciata dal sovrano dei Nibelunghi nei confronti dell’anello, forgiato con lo stesso oro, finito nelle mani di Wotan, il sommo dio, quest’ultimo, preso dal corruccio e dai dubbi insinuatisi nella sua mente dalle ammonizioni di Erda circa l’imminente fine degli dei, come Alberich, contro Alberich, non rimane inoperoso. Se la redenzione della colpa per aver subito la maledizione dell’oro a lui sarà privata, una nuova stirpe di eroi si incaricherà di salvare gli dei, stirpe creata da un pensiero di libertà e da un atto d’amore squarciando la trama malefica e impedendo così la rovina che incombe sugli dei. In un’ardita discesa sulla terra Wotan genera la stirpe dei Welsunghi; da Siegmund e Sieglinde, gemelli, ricongiunti dall’amore, dovrà sorgere l’eroe puro che non conosce la paura e la colpa: Siegfried, il redentore!
Il loro amore incestuoso non potrà durare a lungo! Sieglinde è già sposa di Hunding, esponente di spicco della schiatta avversa ai Welsunghi, il quale per dovere di ospitalità nei confronti dell’affannato e stanco Siegmund gli consentirà di riposarsi e ristorarsi in casa sua ma l’indomani sarà guerra. Solo Nothung, la spada “della necessità” salverà Siegmund poichè solo a lui il padre l’ha destinata!

In realtà Siegmund non sarà risparmiato dalla vendetta della moglie di Wotan, Fricka, protettrice delle nozze, che non perdonerà al marito l’aver permesso l’amore incestuoso consumato dai due gemelli e gli impedirà di aiutarlo nella battaglia contro Hunding. Wotan dovrà incassare anche lo sgarbo di Brünnhilde, la Walchiria e figlia prediletta del dio, che, commossa dall’amore di Siegmund per Sieglinde, lo proteggerà nel corso del duello con Hunding contravvenendo all’ordine di Wotan.

Dopo aver perso figlio il dio con la benda sull’occhio chiuderà in sonno profondo anche la Walchiria, per punirla della sua disubbidienza, non senza prometterle che soltanto al più grande degli eroi essa sarà destinata. Colui che, sfidando le fiamme che avvolgono la rupe della dormiente, la sveglierà la avrà in sposa …ma questo è il Siegfried la seconda giornata del Ring, solo a lui sarà possibile l’impresa.

Cogliendo l’occasione per ricordare la recente scomparsa della soprano svedese Birgitt Nilsson, la più grande Brünnhilde di sempre, consiglio l’ascolto della più bella registrazione della Valchiria, registrata tra l’ottobre e il novembre del 1965 e pubblicata dalla Decca con Georg Solti sul podio dei Wiener Philarmoniker. Il direttore ungherese scomparso nel 1997 è autore di una esecuzione emotivamente trascinante, lirica ed intensa nei momenti drammatici, di grandissimo effetto nei momenti più spettacolari (la tempesta iniziale, il duello tra Siegmund e Hunding l’addio di Wotan a Brühnnilde), coadiuvato da un cast di cantanti stratosferico: la Nilsson in grande forma, Régine Crespin nel ruolo di Sieglinde (sarà Brünnhilde nella registrazione di von Karajan con i Berliner), Gottlob Frick nel ruolo terrificante di Hunding e Hans Hotter in quello di Wotan. Ideale per seguire l’opera il libretto pubblicato dalla casa editrice “Le Lettere” di Firenze con la traduzione curata da Guido Manacorda, il più grande traduttore dei libretti wagneriani non solo per la capacità metrica di interpretazione dei versi, ma per l’ampia presentazione dell’opera dotata di esaurienti e pertinenti riferimenti filosofici e con un’appendice ricchissima di note.
Buon ascolto!

RICHARD WAGNER
DIE WALKÜRE
Nilsson / Hotter /- Crespin
WIENER PHILHARMONIKER
Direttore: sir Georg Solti
4CDs 455 559
www.deccaclassics.com/artists/solti/index.html