“LETTERE” DI Giacomo Leopardi

Le illusioni perdute di Leopardi.

In libreria, per la collezione I Meridiani di Mondadori, la nuova edizione critica delle lettere di Giacomo Leopardi.

Le oltre novecento lettere di Giacomo Leopardi, datate tra il 1806 e il 1837, si presentano al lettore una dopo l’altra, senza interruzioni o commenti. Così le ha volute Rolando Damiani, insigne leopardista e curatore del volume, perché si cogliesse un nuovo aspetto di questo carteggio: l’essere una vera e propria autobiografia del poeta recanatese, quel romanzo che mai scrisse, ma a cui, forse, pensò più di una volta.
Già Contini, nella sua Antologia Leopardiana, aveva definito le lettere uno dei più bei libri della letteratura italiana perché, come dargli torto, si segue non solo la vita e le esperienze del più grande poeta dell’Ottocento, ma anche la situazione culturale italiana.

Leopardi scrive, scrive agli amici, a letterati dell’epoca, sogna di uscire da Recanati, e di fuggire dall’imposizione paterna dell’abito talare. E poi finalmente, l’apertura al mondo: Roma e le donne procaci con cui sogna un approccio, Firenze e la spasmodica ricerca di un amico Mecenate perché le finanze paterne non bastano a farlo sopravvivere nelle grande città.
Con la libertà arriva anche l’amore con Teresa Malvezzi nel 1826, lettere che sembrano pagine di romanzi sentimentali primo ottocenteschi, in cui traspare un Leopardi innamorato, tremendamente uomo e così poco poeta. Trasformato in un Werther, Leopardi si lascia andare ad appassionate dichiarazioni d’amore per la giovane che, come è noto, non può ricambiare il suo amore. Ma il poeta si infervora e dichiara al fratello i suoi sentimenti, quasi vantandosi di questo legame puramente platonico. Dopo la Malvezzi è il turno della Targioni Tozzetti e del triangolo con Ranieri. Le lettere alla donna e all’amico, oggetto spesso di inutili studi sulla possibilità di delinare un possibile legame non solo amichevole tra Leopardi e Ranieri, ci restituiscono un Leopardi preso d’amour fou per la donna ed esaltato dal legame che la stringe all’amico Ranieri.
Ci sono poi le lettere alla sorella Paolina, al fratello Carlo, al padre e alla madre, forte e opprimente
presenza nella vita del poeta.

La scelta di non interrompere le epistole con commenti rende il carteggio ancora più piacevole e l’introduzione e il commento di Damiani colmano i dubbi e le curiosità.

G. Leopardi, Lettere, a cura di R. Damiani, Milano, Mondadori, 2006, pp. 1767, €49.50